Era già tutto previsto, per scomodare un verso di Riccardo Cocciante. Più di un mese fa mi capitò di scrivere che Fred Vasseur, il curato di campagna francese capo da gennaio del reparto corse Ferrari, aveva ricevuto dal consiglio di amministrazione dell’azienda semaforo verde per una massiccia campagna acquisti. A livello di ingegneri: con ciò segnando una rottura con la filosofia dell’era Marchionne/Binotto, che escludeva il ricorso a figure professionali “esterne” di altissimo livello.
Il flop della SF23, mai competitiva per la vittoria fin qui, ha innescato il rovesciamento di prospettiva. Dopo il Gp saudita, Vasseur illustrò il suo piano ai vertici della Ferrari. Senza nascondere niente. È così vanno via stretti collaboratori di Binotto (l’aereodinamico Sanchez, il diesse Mekies, altri usciranno) e si delinea l’arrivo di forze fresche.
I nomi, al grande pubblico, dicono poco. Gli ingegneri della F1 sono dei “nerd” geniali, di solito infastiditi dalla pubblicità. Tornerà in Italia l’ottimo Enrico Balbo, che ha imparato molto dal mago Adrian Newey. La Ferrari farà la spesa tra…gli scaffali Red Bull, da dove arriveranno altre due professionisti.
Non che i Bibitari siano preoccupati: a suo tempo la Aston Martin sottrasse fior di tecnici a Chris Horner, in effetti la macchina di Alonso è la sorpresa della stagione, ma nel frattempo Verstappen e Perez vincono tutte le gare…
In breve. Vasseur si sta facendo la “sua” squadra. Ne ha buon diritto, anche perché alla fine della fiera il conto di eventuali, ulteriori sconfitte verrà presentato a lui.
Il guaio, tanto per essere schietti, è che questi innesti (da Red Bull e non solo) non saranno immediatamente operativi. Per le regole che governano il mercato della F1, i neo acquisti saranno operativi a Maranello solo tra qualche mese, nel 2024.
E intanto Leclerc aspetta…
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