Bahrain, 4 marzo 2023 - Fidarsi è bene. Ma non fidarsi meglio. Trattandosi della amatissima Ferrari, lo slogan degli antenati funziona benissimo. Pronti, via. In Bahrain scatta il Mondiale e la Rossa ci arriva con un capo nuovo. Fred Vasseur, con la sua aria da parroco di campagna, ha preso il posto del mite Binotto. A lui l’augurio di non essere imitato da Crozza. Sbarcato in Italia meno di due mesi, il reverendo Fred ha saggiamente evitato rivoluzioni nello staff. Se ne sono andati Ginone Rosato e Jonathan Giacobazzi, valorosi collaboratori che però non erano tecnici, dunque con la macchina c’entravano zero.
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La macchina, già. Dicesi SF23 una vettura che è figlia dello staff del 'compianto' Binotto. È stata realizzata inseguendo un obiettivo fattosi incubo per la Rossa molti, molti anni fa: smetterla di "mangiare" le gomme. Per questo l’anteriore è stato rivisto, Max Allegri parlerebbe di "corto muso". Nei test della scorsa settimana, ancora non si è ben capito se la soluzione individuata sia quella giusta. Non dovrebbero esserci invece sorprese a livello motore: l'affidabilità pare conquistata.
Affidabili sono anche i piloti. Leclerc non ne può più di aspettare la consacrazione definitiva. Non si sente inferiore a Verstappen e figuriamoci se teme la concorrenza interna. Comunque Sainz è un tipo tenace, ostico, da prendere con le pinze. I due partono alla pari, giù il piede e mille auguri. Per chiudere. Nel 2022 la Ferrari ha ottenuto 4 vittorie e firmato 12 pole. Sarebbe il caso di invertire i numeri, no?
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