Roma, 15 novembre 2022 - La Ferrari smentisce. "Totalmente privo di fondamento": così viene definito il siluramento di Mattia Binotto per lasciar posto al francese Frédéric Vasseur, oggi in Alfa Sauber. Già ho scritto, giorni fa, di essere contrario alla operazione. Che peraltro è figlia di un giochino stile Settimana Enigmistica. Uniamo i puntini, allora.
Primo puntino. Una stagione iniziata in modo trionfale si è conclusa malinconicamente per la Rossa. Secondo. Al declino, che potrebbe persino costare il secondo posto nel mondiale costruttori, a beneficio di Mercedes, hanno contribuito non solo guai tecnici (motori rotti, sviluppi inadeguati) ma anche plateali errori di gestione ai box. Terzo. Più di una volta da fuori si è avuta l’impressione che la relazione tra Mattia Binotto e Carletto Leclerc non fosse un…modello di fiducia reciproca. Eufemismo. Quarto. John Elkann è un presidente indecifrabile ma non ha mai amato Binotto, che era un pupillo di Sergio Marchionne. Quinto. Elkann ha legami molto forti in Francia, ha realizzato l’operazione Stellantis con Peugeot e l’ad di Stellantis, Tavares, è un buon amico di Vasseur, che sta nelle corse da una vita, ha fatto cominciare a correre Leclerc nelle categorie minori e sia pure tra alti e bassi ha sempre avuto, Vasseur, un rapporto stretto con la famiglia Todt (Nicolas, il figlio di Jean, è il manager di Carletto…).
Tutto ciò premesso, io non condivido l'eventuale scelta. Anzitutto perché l’auto 2023 è già pronta ed è figlia delle idee di Binotto e del suo staff. Poi perché Vasseur, che attualmente è team principal in Alfa Sauber, ha un sacco di attività nella sua vita di successo, spero sappia che la Ferrari o è a tempo pieno o non è. Ancora: basterebbe reintegrare Simone Resta, ingegnere prestato alla Haas perché non caro a Binotto, per irrobustire l’area tecnica? Infine: con quello che si è visto recentemente, questa svolta a torto o a ragione sarebbe attribuita a Leclerc e quindi auguri al ragazzo, ne avrebbe bisogno, si passa sempre da un capro espiatorio all’altro.
Chiudo così. La Red Bull è stata senza vincere titoli dal 2014 al 2021. Non ha mai cambiato Horner e Newey, i suoi leader. La Ferrari sembra una stazione dell’alta velocità, invece. Ditemi, please. Chi sta vincendo e chi sta perdendo?