Interlagos, 17 novembre 2019 - Per Max Verstappen è stato la gara più bella, per le Ferrari una domenica da dimenticare, e per colpa dei due piloti. Nel Gp del Brasile, penultima tappa del Mondiale, è succeso di tutto. L'olandese ha centrato il suo primo successo in Formula Uno. Pierre Gasly, su Renault, è arrivato secondo, prima volta sul podio in carriera. E le due Rosse si sono riuscite a eliminare a vicenda, nel finale con in vista un podio. Infine Lewis Hamilton, non pago di essere già campione, è riuscito a speronare, e buttare fuori, la Red Bull di Albon, e ora attende di sapere se sarà penalizzato, cosa che comunque lo farà dormire tranquillo, visto che in bacheca ha appena fatto posto per il suo sesto titolo iridato.
Le pagelle di Leo Turrini
10 Verstappen
Formidabile. A casa di Senna offre una magistrale testimonianza di quanto sia grande il suo talento. Un grande.
9 Raikkonen
Sulla pista che lo laureò campione del mondo con la Ferrari il Vecchio Zio regala un risultato storico all’Alfa Romeo.
8 Albon
Bravissimo con l’altra Red Bull, una scorrettezza di Hamilton gli nega un secondo posto che sarebbe stato meritatissimo. Peccato.
7 Gasly
Con la Toro Rosso si diverte un mondo a risalire una marea di posizioni, fino alla conquista di una prestigiosa seconda posizione.
6 Sainz
Lo spagnolo della McLaren partiva dal fondo e ha improvvisato una gara d’attacco con tanti bei sorpassi.
4 Hamilton
È sempre un asso in macchina ma francamente il modo in cui danneggia irrimediabilmente la gara di Albon non è degno di un sei volte iridato.
3 Bottas
La Mercedes lo lascia a piedi e non è colpa sua ma prima resta per troppo tempo alle spalle dell’irriducibile Leclerc.
0 Ecclestone
Il Vecchio Boss della F1 riappare ai box e naturalmente proclama che si stava meglio quando si stava peggio. Peccato per lui non sia vero.
0 Vettel
Ha vinto quattro mondiali e proprio per questo dovrebbe semmai usare l’intelligenza figlia dell’esperienza. Non lo ha fatto.
0 Leclerc
Ha vinto due Gran Premi in carriera e proprio per questo dovrebbe semmai imparare a controllare l’esuberanza. Non lo ha fatto.