Dieci cose da sapere sul mondiale di F1 che sta per iniziare (domenica in Bahrain) e che non avreste mai osato chiedere.
Uno. Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? A ottanta anni dalla nascita di Lucio Battisti, è ancora e sempre Max Verstappen l’uomo da battere. Ma forse è imbattibile…
Due. The dark Side of the moon, disco cult dei Pink Floyd, compie mezzo secolo. Il lato oscuro della Luna ai box è incarnato da Lewis Hamilton. Lui ne ha voglia, per carità. Ma la Mercedes sarà all’altezza del talento suo (e di Russell)?
Tre. Il vecchietto dove lo metto? In pista. A 22 anni (2001) dal debutto in F1, Fernando Alonso sta ancora lì. Si dice che la sua Aston Martin possa essere la sorpresa della stagione. È un paese per vecchi, il Circo a quattro ruote?
Quattro. Quanto vale la Ferrari? Si prega di passare direttamente al punto seguente (del resto, a Maranello si rinvia, si rinvia, si rinvia…).
Cinque. Mettiamola così. La Ferrari pare aver risolto i difetti di motore. Non romperà più, dicono. Purché la smetta di rompere le scatole ai tifosi con gli errori del Muretto.
Sei. Adesso al Muretto ci sta Fred Vasseur. Aria da prete di campagna, in realtà questo francese è cattivissimo. Come ha imparato Mattia Binotto, tempi duri per i troppo buoni.
Sette. Leclerc o Sainz? Sainz o Leclerc? Fratelli coltelli, amici e rivali, si sfidano per gioco anche a scacchi. Chi darà scacco matto a chi?
Otto. In F1 ci sono piloti giapponesi, cinesi, malesi, americani, messicani. Italiani in griglia di partenza, zero. Non male, per la patria di Ferrari, Nuvolari, Ascari. Cosa aspetta Giorgia Meloni a intervenire?!?
Nove. Occhio che quest’anno le Sprint Race diventano sei. Poiché chi vince la garetta del sabato su 100 chilometri becca 8 punti, sei per otto 48, magari il Mondiale si decide lì…
Dieci. "Vinceremo l’anno prossimo": chi sarà costretto a consolarsi con questo slogan (copyright Montezemolo)?