Lunedì 4 Novembre 2024
LEO TURRINI
Formula1

F1, Charles Leclerc giura amore alla Ferrari: "Mercedes? Io voglio vincere con la Rossa"

Il pilota monegasco non vede l’ora di provare la nuova monoposto nei test in Bahrain: "Nessuna trattativa per cambiare scuderia, sento l’affetto della gente"

Poi uno si chiede che cosa sia la Ferrari, tra mito e tradizione, tra fascino e sogno. Beh, ve lo spiego subito, con un esempio fresco fresco. Stavo finendo di pranzare al Montana, il tempio gastronomico della Rossa, meravigliosamente governato da Maurizio e Rossella. Ero con quattro amici carissimi: il banchiere Luigi Gilli, l’imprenditore Alfonso Panzani, il manager Franco Vantaggi e lo storico Luigi Giuliani. Quando sulla porta del ristorante si è affacciato lui. Carletto. Per l’anagrafe, Charles Leclerc. Il Predestinato o come diavolo preferite chiamarlo, sebbene il detentore del titolo sia ancora Max Verstappen.

Charles Leclerc
Charles Leclerc

Leclerc ha vinto appena cinque Gran Premi in carriera. Eppure, sin dalle primissime apparizioni in sella al Cavallino ha incendiato i cuori della gente comune. Sarà l’aria da ragazzino, sarà la genuina sfrontatezza di un giovane rampante, sarà quello che vi pare. Ma raramente io ho visto tanto affetto intorno ad un pilota della Scuderia. La prova ultima? Beh, i miei quattro commensali non gliel’hanno mandata a dire. Tra un selfie e un abbraccio, il messaggio è stato corale: "Vedi di vincere il Mondiale, hai diritto ad una macchina che ti permetta di mostrare il talento che hai, perché tu sei più forte di quel diabolico olandese…". Onestamente, Leclerc è un ragazzo d’oro. Invece di evitare i fans, ha sorriso con il garbo di chi sa che non esiste una via di scampo. La Ferrari è una ossessione. Fine delle trasmissioni.

L’erede. Mentre i quattro commensali impazzivano con il cellulare per spedire nel cielo pazzo del web la sacra immagine con il futuro (speriamo, speriamo!) campione del mondo, ho scambiato qualche battuta con questo ragazzo che potrebbe essere mio figlio. Spiegargli che sono tentato di vedere in lui i tratti di Lauda e di Schumi sarebbe stato inutile: lo sa, come ci ostiniamo a pensarla noi ferraristi…

"No Mercedes". E allora, ecco qua le frasi in amicizia che non sono di circostanza. Carletto, per intenderci, è uno vero. "Lunedì parto per il Bahrain e francamente non vedo l’ora di essere là. Avremo tre giorni di test insieme a tutti i concorrenti, i rivali. Non ha molto senso chiedermi come giudico la nostra nuova macchina, ho detto subito che l’impressione è stata buona, però poi dipende tutto dal confronto con gli altri…". "Eh, lo so che tu hai paura che io possa andarmene in Mercedes per il dopo Hamilton, ma sinceramente non c’è alcuna trattativa, io sto bene in Ferrari, sento l’entusiasmo della gente, mi esalta l’idea di coronare il sogno, mio e di tutti, di vincere con la Rossa…».

Oh, credergli è un atto di fede. Perché poi si sa come funziona il mondo e i latini dicevano ’ad impossibilia nemo tenetur’. Nessuno è tenuto a realizzare cose impossibili e se nella storia della umanità solo nove bipedi hanno vinto il mondiale di F1 guidando una Ferrari un motivo ci sarà. Ma se non ce la fa Leclerc giuro che ci resto, anzi, che ci restiamo male.