Riccione, 23 aprile 2016 - Ormai siamo ai 200 metri dello stile scaramantico: manca solo l’annuncio ufficiale, ma sarà Federica Pellegrini la portabandiera dell’Italia. Il Coni lo annuncerà mercoledì 27, ieri però sono emersi troppi indizi per non fare una prova, e sarebbe davvero una sorpresa clamorosa se all’ultimo momento cambiasse qualcosa. Lei non si sbilancia, forse perché è già rimasta scottata in passato, forse perché intimamente tiene troppo a un riconoscimento che vale quanto una medaglia: «Io portabandiera? Mi fa piacere se tanti lo danno per scontato, ma io non lo so. Aspetto insieme a voi il momento dell’annuncio, per dire se sarò io _ spiegava la campionessa, ieri ai tricolori di Riccione dove ha nuotato e vinto i 200 stile in un sorprendente 1”55”30, quarta prestazione mondiale stagionale _. Di sicuro sarebbe un grande onore, il coronamento e il riconoscimento di quello che ho fatto in 10 anni, per il mio sport e, spero, per il mio paese. Sarebbe la ciliegina sulla torta della mia carriera».
E un rito di passaggio più umano che sportivo, se è vero che la stessa Pellegrini aveva confidato qualche tempo fa di iniziare a pensare a una maternità futura: «Per fare la mamma chioccia c’è ancora tempo. Di sicuro con gli anni che passano i ruoli cambiano, nella squadra e nella vita. Ma per ora ho in mente solo il nuoto».
In realtà mamma Cinzia, seduta sulle gradinate insieme con papà Roberto, aveva già confermato il momento particolare che sta vivendo la figlia campionessa, una fase che forse le dà anche la forza per andare così veloce: «Di un bambino Federica parla spesso, lei sa benissimo che c’è un tempo per nuotare e un tempo per fare la mamma e la moglie. Ormai ha quasi 28 anni, ha dato tanto al nuoto, è giusto che pensi un po’ anche a se stessa. Anche se l’idea di diventare nonni ci sembra un disastro, quando sarà il momento deciderà lei. La vediamo serena, e possiamo solo esserne felici. Se poi la facessero portabandiera, io di sicuro piangerei», conclude la signora Cinzia, mentre papà Roberto toglie la maschera a un altro dubbio: «L’unico problema potevano essere i 400 in programma il giorno dopo, se Federica li avesse fatti, quella era stata l’unica indecisione». Spazzata via dal fatto che la Pellegrini a Rio i 400 non li farà, quindi sarà liberissima di sfilare sventolando il tricolore. Aspettando che il Coni sveli il segreto di Pulcinella (ieri più di un’indiscrezione è scappata durante la scelta della portabandiera paralimpica, Martina Caironi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti si è sbilanciato sul significato di avere due donne, citando esplicitamente la Pellegrini, come ambasciatrici), intanto la campionessa fa sul serio in acqua, che è poi la vera cosa che conta per lei in questo momento.
Il successo sui 200 stile libero nel giardino di casa di Riccione non era in discussione, il tempo finale però è qualcosa di più di un incoraggiamento: «Sono molto contenta, sono partita fortissimo e anche se alla fine l’ho un po’ pagata _ raccontava dopo aver dato 3 secondi e mezzo alla Mizzau seconda _, era dai tempi del record del mondo che non passavo così forte. Negli ultimi 50 metri mi sono piantata, ma vuol dire che con una gestione più oculata dei passaggi posso ancora limare qualche decimo. Ho sentito anche il peso delle gare dei giorni scorsi, non mi sono risparmiata nemmeno nelle staffette». A chi le dice che questi potrebbero essere i suoi ultimi tricolori primaverili ai massimi livelli, risponde con un po’ di malinconia: «Detta così mette un po’ di tristezza, mi fa sentire il tempo che è passato».
Dall'inviato DORIANO RABOTTI