Sbagliando s’impara. E magari dopo s’impera, come era solito dire Michael Schumacher, uno che notoriamente se ne intendeva. Il Day After di Imola è stato, per la Ferrari, un giorno di riflessione. Come sempre, chi vince festeggia e chi perde spiega (copyright Julio Velasco).
Ieri la Scuderia ha ufficialmente ringraziato, via web, tutti i tifosi che hanno accompagnato con calore le sfortunate esibizioni di Carletto Leclerc e Carlitos Sainz.
Un bel gesto.
"No drammi". La delusione è stata forte, la doppietta Bibitara onestamente era inattesa. Ma è appena il caso di aggiungere che la Red Bull, già fortissima di suo, è stata magari aiutata dalle circostanze: temperature basse e asfalto umido. Dettagli che contano, quando il confronto è tiratissimo (Leclerc, quando è andato a sbattere, era ormai in scia al messicano Perez).
"Non facciamo drammi e non perdiamo la serenità – ha ribadito Mattia Binotto, il capo del reparto corse –. Alcune cose non hanno funzionato, gli episodi non ci sono stati favorevoli, ma nell’economia di un campionato certe situazioni possono capitare. Non siamo nel panico e abbiamo fiducia nei nostri piani di sviluppo". Piani che ovviamente dovranno tenere conto del tetto alle spese imposto dalla federazione internazionale: una regola che vale per tutti e che si spera venga fatta rispettare da chi di dovere.
Più carico. Il lunedì è stato agrodolce anche per Carletto. A Imola Leclerc si è reso conto subito di avere commesso uno spettacolare autogol. Si è scusato con la squadra e poi si è messo a studiare le dinamiche dell’episodio che hanno trasformato un podio quasi certo in un modesto sesto posto. In casi del genere, un pilota avverte la necessità di tornare al più presto in pista. Per suturare la ferita con un grande risultato. "Non vedo l’ora di rifarmi a Miami – ha detto il monegasco –. Io e Sainz a Imola desideravamo qualcosa di ben diverso. Contiamo di riscattarci già in Florida".
Dove, per inciso e per fortuna, farà caldo…