Roma, 17 agosto 2014 - Seconda medaglia d'oro per l'Italia ai Campionati Europei di Atletica leggera in corso a Zurigo. Daniele Meucci ha vinto la maratona maschile, arrivando da solo sul traguardo, sventolando il tricolore, dopo aver staccato nettamente tutti gli avversari. Meucci ha vinto la maratona correndo in 2h.11'.08''. Al secondo posto il polacco di origini etiopi Yared Shegumo, che ha conquistato la medaglia d'argento (staccato di 52 secondi) . Bronzo per il russo Reunkov giunto con 1:07 di ritardo. Settimo posto per l'altro italiano Ruggiero Pertile in 2h14'18".
Otto anni dopo Stefano Baldini a Goteborg 2006 l'Italia torna a vincere l'oro europeo nella 42,195km maschile. Questa è la terza mdi Libania Grenot nei 400 metri e l'argento della maratoneta edaglia della spedizione azzurra in Svizzera dopo l'oro Valeria Straneo.
Il 28enne Meucci ha condotto una gara saggia, sempre nelle posizioni di testa. L'ingegnere pisano ha rotto gli indugi al 35km quando ha raggiunto e poi staccato il polacco Chabowski. Gli ultimi chilometri sono una progressione inarrestabile e una passerella per le vie di Zurigo, con Meucci che scoppia in lacrime per l'emozione dopo aver tagliato il traguardo come vincitore.
Meucci ha migliorato il primato personale di quasi un minuto rispetto al 2h12'03" da lui corso a New York nel 2013. L'azzurro ha completato così anche la sua 'collezione' di medaglie nella rassegna continentale dopo il bronzo di Barcellona 2010 e l'argento di Helsinki 2012 nei 10.000 metri, specialità che mercoledì scorso qui a Zurigo lo aveva visto piazzarsi sesto. E' la quinta volta che un maratoneta italiano sale in cima al podio degli Europei. I nomi che hanno preceduto Meucci sono di quelli degli olimpionici Gelindo Bordin (nel 1986 e nel 1990) e Stefano Baldini (nel 1998 e nel 2006).
Lacrime di gioia per Daniele Meucci, nuovo campione europeo della maratona, dopo l'arrivo trionfale al termine di una gara emozionante che lo ha vinto protagonista assoluto, lui che ha un passato di calciatore e poi di fondista e solo per la seconda volta si cimentava con la maratona, quindi senza quell'esperienza che a volte risulta fondamentale per correre la più faticosa delle gare di corsa.
''Non me l'aspettavo -dice l'atleta pisano che a ottobre compirà 29 anni ai microfoni Rai.- Ho attaccato al momento giusto, ma gli ultimi dieci minuti di gara sono stati un'agonia. Ho pensato a mia moglie, ai bambini'' e qui scoppia in lacrime.
Il campione poi continua il suo racconto della gara ''mi sono detto che dovevo farcela e ho tenuto duro. Ho corso seguendo l'istinto, a un certo momento ho deciso di attaccare, ho pensato che dovevo rischiare se volevo vincere. So che potevo scoppiare e finire sesto o settimo. Ma ci ho creduto, questa è la maratona. Sono felice, l'oro non l'avevo mai vinto. Secondi e terzi posti li avevo presi, ma mai l'oro. Vorrei lasciare il segno in questa disciplina come hanno fatto i miei compagni nel passato''. Entusiasta per l'accoglienza del pubblico sul traguardo, moltissimi gli italiani presenti. L'anno scorso Meucci fu secondo alla Maratona di New York.
NON HO MAI GUARDATO IL CRONOMETRO - "Non ho mai guardato il cronometro". Sono le parole di Daniele Meucci al sito della Fidal dopo la storica vittoria nella maratona dei Campionati Europei di Zurigo. Con le lacrime agli occhi per la felicità l'azzurro spiega: "In realtà non volevo nemmeno indossarlo, ma Massimo (Magnani ndr) mi ha detto di metterlo. Non mi è mai servito, infatti ho preso solo due 'lap' e il tempo sta ancora scorrendo… ho badato solo a me stesso, alle mie sensazioni e al comportamento degli avversari". L'azzurro racconta con lucidità il momento decisivo dei 42,195 chilometri svizzeri: "Al 35° chilometro Massimo mi ha detto che stavo bene e che dovevo andare… io ero un po' in dubbio, mi sembrava troppo presto ma ho avuto fiducia. Fiducia in me e nel nostro lavoro, ho ascoltato il consiglio e ha avuto ragione. Le sue parole mi hanno dato una grandissima consapevolezza e in quel momento ho capito che avrei vinto".
Dal momento del sorpasso il dominio del toscano è diventato evidente: "Nell'ultimo giro il tifo del pubblico quasi non mi ha fatto sentire la fatica, le persone lungo la strada mi hanno praticamente trascinato al traguardo... in quel momento pensavo ai miei figli, che mi danno una forza immensa". Su un percorso con quattro salite molto impegnative il pisano non ha mai sofferto: "Ho trovato il percorso difficile ma non così tanto come sembrava. Ho cominciato a sentire un po' di fatica solo nell'ultimo giro, ma avevo una grande fiducia in me e nella mia preparazione". Dopo i 10.000 di martedì qualcuno dubitava del tuo stato di forma: "Martedì ho corso i 10 chilometri per sbloccarmi, ma in realtà non ho mai pensato alla medaglia sui 10.000. Quest'oro è cento volte meglio dell'argento di due anni fa!". Ora si apre un orizzonte, nel solco di grandi campioni: "Questa è solo la mia terza esperienza in maratona, quindi spero di avere ancora tanta strada da fare. In passato l'Italia ha avuto grandi atleti che sono entrati nella storia dello sport e vogliamo provare a proseguire su questa strada. Sto lavorando, stiamo lavorando, per continuare la grande tradizione italiana della maratona".
ITALIA QUARTA A SQUADRE - Nella classifica di Coppa Europa di maratona maschile, l'Italia si piazza quarta (6h46:58) a dieci secondi dal bronzo della Svizzera (6h46:48). Trofeo alla Russia (6h46:04) davanti alla Francia (6h46:29). Il terzo italiano al traguardo è il 22enne Michele Palamini che conclude il suo battesimo in Nazionale al trentaduesimo posto (2h21:32). Ritirati, invece, gli altri tre azzurri Andrea Lalli, Liberato Pellecchia e Domenico Ricatti.