Washington, 12 ottobre 2019 - La favola di Elena Delle Donne. La sua squadra di basket, le Washington Mystics, ha vinto il campionato Wnba (la lega americana) per la prima volta nella storia, battendo le Connecticut Sun in gara 5 e conquistando così la serie finale per 3-2. Già l’anno scorso la franchigia della capitale Usa era arrivata alle Finals, ma aveva perso 3-0 contro le Seattle Storm: decisiva fu l'assenza per infortunio della stella italo americana.
Nata a Wilmingotn il 5 settembre del 1989, Elena Delle Donne ha origini italiane, da parte di un bisnonno di Olevano Romano che sposò un'abruzzese. Lei, alta 1.96 metri per 85 chilogrammi, è affetta dalla malattia di Lyme (una grave infezione trasmessa dalle zecche) e per il suo impegno nel sensibilizzare la gente sulla patologia è stata premiata dello Star Light Award dalla Lyme Research Alliance. Le sue nozze on line - il 3 novembre 2017 - vennero definite il matrimonio dell'anno da The Knot, famoso (negli Usa) sito web che organizza nozze da sogno.
La 30enne del Delaware si unì con la fidanzata di allora, Amanda Clifton, dopo aver fatto coming out in modo clamoroso sulle colonne di Vogue. In quell'occasione annunciò pubblicamente la sua omosessualità, era l'agosto 2016, e con la grande esposizione mediatica riservata al suo matrimonio (diretta Facebook sul profilo The Knot) cercò di aiutare chi ancora, soprattutto nello sport, aveva paura nel dichiarare di essere gay o lesbica. "Non sarà una giornata speciale solo per noi due - disse il centro delle Washington Mystics -. Voglio che abbia un impatto anche sulla comunità Lgtb. E' per questo che ho accettato l'offerta di The Knot. Non voglio più che un'unione come la nostra diventi una notizia, ma sia la normalità".
Agli invitati è stato chiesto di non fare regali o raccogliere soldi, ma solo di donare fondi all'associazione che consente la ricerca sulla malattia di Lyme. "La gente mi chiede come sia possibile che un'atleta professionista conviva con una malattia cronica - ha raccontato Delle Donne -. Non è semplice: prendo 50 pastiglie al giorno per controllarla. A volte mi sento stanca, come se avessi l'influenza. Fortunatamente la mia è una forma di malattia molto leggera". In questa stagione cestistica Delle Donne ha spostato gli equilibri in campo, dopo essere stata nominata Mvp, ossia miglior giocatrice di tutto il campionato. Nella vittoria 89-78 nell'ultima partita ha segnato 21 punti con 9 rimbalzi, dominando le avversarie.
La vita di Delle Donne è sempre stata una storia da prima pagina. Quando aveva 3 anni ed era altissima, sua madre venne rimproverata pubblicamente da una passante: "E' assurdo che una bambina di 9 anni abbia ancora il ciuccio". "Mi sono sempre sentita fuori posto - raccontò Delle Donne -: ma i miei genitori mi hanno insegnato sin da piccola a convivere con la mia diversità. Io volevo sentirmi maledettamente come le altre e cercavo un senso di appartenenza". Il basket le ha regalato soddisfazioni, ma è servito anche come un compagno fedele in un percorso a ostacoli.
All'università del Connecticut fuggì dopo due soli giorni perché la pallacanestro l'aveva stufata e scelse di giocare per un po' a pallavolo, prima di tornare al suo amato sport, stavolta però nella piccola università del Delaware. Delle Donne è una delle poche campionesse a stelle e strisce che nei mesi in cui il campionato è fermo non si trasferisce all'estero per guadagnare altri soldi, ma resta a casa rimanendo vicina alla sorella Lizzie, sorda, cieca e affetta da paralisi cerebrale, gravissime conseguenze della malattia di Lyme. E la piccola è stata damigella d'onore al matrimonio di Long Islands. La favola di Elena continuerà a stupire il mondo.