Mercoledì 12 Marzo 2025
GIANMARIO BONZI
Sport

Dorothea Wierer, regina delle nevi: "Sogno i mondiali"

La fuoriclasse del biathlon è ripartita forte: un primo e un terzo posto nelle gare di preparazione. "Ecco i segreti dei miei successi"

Dorothea Wierer, 29 anni, vincitrice dell’ultima Coppa del mondo di biathlon

Milano, 25 novembre 2019 - Un main sponsor nuovo di zecca (più altri due), l’ondata lunga di popolarità, i tanti impegni che le avevano quasi fatto perdere la motivazione giusta (parole sue, a biathlonworld.com); persino un blocco intestinale, a luglio, con lieto fine, in ospedale, a Cavalese. E quel titolo di atleta FISI dell’anno, mai vinto prima da un biathleta, uomo o donna che fosse. Insomma, Dorothea Wierer ha vissuto in un frullatore di emozioni dopo la stagione "della vita", 2018-2019, culminata con la conquista della Coppa del Mondo generale (più quella dell'"dorothea wiere") e del titolo iridato nella mass start di Östersund, entrambe "prime assolute" per un’azzurra. Poi, lo "spirito giusto ritrovato con il tempo", i guai alla schiena dimenticati, le nuove certezze che inevitabilmente ti lascia un’annata trionfale, se vogliamo già viste due week end fa a Sjusjøen, in Norvegia (un terzo e un primo posto tra sprint e mass start, in gare di preparazione). E l’obiettivo puntato sulla nuova stagione che scatta da Östersund, Svezia, il 30 novembre (senza Kuzmina, Dahlmeier, Koukalova, ritirate, ma con una Lisa Vittozzi più determinata che mai), per difendere il trofeo, mentre sullo sfondo si stagliano quei Mondiali casalinghi ad Anterselva (speciali per lei, cresciuta a Rasun di Sotto, 13km più in basso) dal 13 al 23 febbraio 2020, sesta volta nella sua Valle, anche se nel ‘76 si tenne un’edizione dedicata solo alle gare escluse dai Giochi di Innsbruck.

Dorothea, ha trovato almeno il tempo per divertirsi, quest’estate? "E’ stato molto impegnativa, sì. Premiazioni, appuntamenti con gli sponsor, interviste. A un certo punto ho dovuto dire basta, perché non riuscivo a rilassarmi un attimo e dovevo sempre funzionare, come una macchina. Senza riposo. La cosa più divertente è stata una visita alla Lamborghini: il dott. Domenicali mi ha fatto provare i modelli di punta!".

Si è resa conto delle sue imprese? "Di carattere sono equilibrata, quindi malgrado mi renda conto di aver fatto una grande impresa, rimango la Dorothea di sempre. Non mi esalto nelle vittorie, non mi deprimo nelle sconfitte. E’ il mio modo di essere. Comunque ogni tanto ripenso a quello che ho fatto e un pochino mi emoziono; sono orgogliosa soprattutto perché spero serva a far conoscere e amare di più il biathlon, in Italia".

Ricordando l’ultima stagione, di quale aspetto va più fiera? "Del fatto che anche davanti alle difficoltà, come possono essere il maltempo o le condizioni fisiche, non mi sono arresa, anzi. Le giornate storte ci sono sempre, ma fortunatamente trovo sempre un aspetto positivo. Sono fiera del mio modo di reagire di fronte ai momenti di stress, visto che anche d’estate ho tante cose da fare oltre allo sport, è come se fosse un allenamento in più. Per capirci meglio: dopo una giornata andata male, riesco magari a vincere il giorno dopo".

Il segreto è stato anche non ammalarsi durante la stagione 2018-2019? "L’influenza è da sempre il mio peggior nemico. Lo scorso anno sono stata più fortunata. Poi... ho sentito parlare tante persone. Sembra una cavolata, ma gareggiare quando non stai bene ti toglie tantissime energie!".

Ad Anterselva ha vinto l’inseguimento, lo scorso 26 gennaio. Come se li immagina i Mondiali nella sua Valle? "Quel successo mi aiuta molto dal punto di vista della pressione. Ci arriverò con la serenità di sempre, la consapevolezza di essermi preparata bene, di aver curato ogni dettaglio. Questo è il segreto per poi non avere rimpianti, dopo. Non voglio caricarmi di eccessive pressioni".

Tirerà dritto fino a Pechino 2022? In fondo le manca solo l’oro olimpico (o una medaglia individuale). "Un passo alla volta. Finché starò bene fisicamente, andrò avanti. L’oro olimpico potrebbe essere la ciliegina sulla torta della mia carriera. Ma il 2022 è ancora lontano. Il biathlon é uno sport poco prevedibile, mi concentro sul presente".

Come è evoluto il rapporto con Lisa Vittozzi? "Dividiamo anche la camera, a volte: dipende dal fatto di essere in appartamento o in hotel. C’è immenso rispetto, tra noi due. Essere così competitive aiuta entrambe: è uno stimolo per migliorarsi. Penso che in gara ci debba essere una sana rivalità, poi quando siamo in ritiro assieme, o a tavola, ridiamo e scherziamo".

Una passione particolare? "Lo shopping. Mio marito si spaventa quando a Livigno percorro tutta la via pedonale con la carta di credito in mano. Scherzo ovviamente, ma devo dire che andare per negozi è una cosa che mi piace per staccare la spina. Poi amo stare con amici e famiglia, quando posso, anche se ormai devo segnarmi tutto nel calendario per far coincidere gli impegni!".