di Mattia Todisco
Al quarto derby della stagione, solo una vittoria può garantire un umore gioioso per affrontare il finale di stagione. Ogni altro risultato significherebbe per Simone Inzaghi dover gestire i musi lunghi nello spogliatoio dell’Inter, successivi all’eliminazione in semifinale di Coppa Italia. Si parte da uno 0-0 che non favorisce i nerazzurri, perché la regola del gol in trasferta esiste ancora, a queste latitudini e i campioni d’Italia non ne hanno segnato nemmeno uno all’andata. Devono per forza centrare il bersaglio stasera, contro un avversario indigesto a tal punto da cambiare il morale per due lunghi mesi, nei quali Handanovic e compagni hanno digerito malissimo la doppietta di Giroud. Adesso il destino è tornato nelle mani dell’Inter in campionato. Anche se, almeno fino al recupero con il Bologna di settimana prossima, in classifica ci sarà l’ormai famoso asterisco con cui confrontarsi (e in mezzo un doppio incrocio sull’asse Milano-Roma nel weekend).
Pensieri che Inzaghi proverà a scacciare fino a quando non sarà terminata la semifinale di ritorno. La affronterà, presumibilmente, con pochi cambi rispetto alle ultime uscite. Ci sono tante partite ancora da onorare, minuti da gestire, ma per tornare a infilare tre vittorie consecutive in A l’Inter ha impiegato tre mesi e mezzo (nel 2022 non era arrivata neanche alla seconda), ragion per cui lo schieramento verrà toccato meno possibile. Due le pedine che dovrebbero cambiare: Stefan De Vrij, recuperato per poter giocare dal 1’ dopo uno scampolo di gara a La Spezia; Lautaro Martinez, arma a gara in corso al Picco con la faccia giusta, un gol in trasferta che mancava da dicembre, tanta rabbia per un periodo negativo che spera di essersi messo alle spalle. "Dovremo indirizzare gli episodi", commenta Inzaghi in conferenza stampa. Nei precedenti tre derby, in effetti, è quel che è mancato alla sua Inter.