C’è chi sogna clamorosi ritorni, chi cessioni importanti e chi vuole vincere subito, e per farlo pretende giocatori di caratura mondiale. È il caso dell’Inter, dove N’Golo Kanté resta il grande sogno di Conte, costosissimo visto che si parla di 60 milioni per il cartellino e di altri 8 di ingaggio, per il centrocampista del Chelsea e della nazionale francese. Il pupillo di Conte quest’anno potrebbe lasciare davvero i Blues, che hanno bisogno di fare cassa dopo gli acquisti di Havertz, Werner, Chilwell, Ziyech e Sarr, oltre a Thiago Silva; ma di certo non hanno intenzione di svenderlo. E per provare a regalare al suo allenatore quello che vuole, il ds Ausilio non può fare altro che ipotizzare una cessione importante. Il primo nome della lista è quello di Eriksen, che Conte non riesce ad inserire nei suoi schemi. C’è poi Brozovic, e un’altra lunga sfilza di nomi, perché a parte Lukaku e de Vrij non c’è giocatore della rosa nerazzurra che sia ritenuto incedibile. In dirittura d’arrivo Vidal (nelle prossime 2448 ore potrebbe essere già a Milano), ma ci sono da sistemare prima i molti esuberi, perché come comunicato dal presidente Zhang a Conte non si può spendere se prima non si vende. I 145 milioni sborsati un anno fa (Lukaku, Barella, Lazaro, Eriksen) risultano quasi del tutto coperti dalle cessioni di Icardi, Politano, Gabigol, Karamoh e dai prestiti di Perisic e Lazaro. Comprato Hakimi (40 milioni) riscattato Sensi (25), l’Inter si è fermata su Tonali e Kumbulla: oggi l’unica strada percorribile è quella dei parametri zero o quasi, come Vidal e Kolarov (atteso domani per le visite mediche). In caso di cessione importante (Lautaro?) le cose potrebbero cambiare.
Discorso simile anche in casa Juventus, che ha acquistato Kulusevski e scambiato (con esborso) Pjanic con Arthur, ma non riesce a far cassa con Khedira, Higuain, Rugani, De Sciglio e Ramsey. L’arrivo di Suarez offrirebbe a Pirlo un giocatore di prestigio a un costo contenuto: quel che arriva dalla Spagna è che il Barcellona non opporrà ostacoli alla sua cessione senza indennizzo, un po’ come avvenuto per Rakitic e il Siviglia. L’alternativa, in caso di fumata nera sul passaporto del giocatore, è Dzeko. È una corsa contro il tempo, con Cavani e Morata che non sembrano piste percorribili. Poi c’è chi dice no, con quel Massimiliano Allegri che ha rifiutato la panchina della nazionale olandese: il tecnico livornese, senza squadra da oltre un anno, non pare interessato ad allenare una selezione e comunque darebbe priorità all’Italia. Fascinosa infine l’operazione del ritorno a Roma di Totti: i contatti con Friedkin ci si sono intensificati, decisivo l’addio dei nemici Pallotta e Baldini; rimane da chiedersi con quale ruolo rientrerà in società.
Luca Talotta