di Angelo Costa
Due ori e un argento: agli Europei di Grenchen, in Svizzera, l’Italia della pista si mostra in tutto il suo splendore. Andando oltre le attese: se dai quartetti ci si aspettava una medaglia, è del tutto imprevista la vittoria di Simone Consonni nella corsa a punti, che illumina di azzurro la seconda giornata di gare dopo un avvio in sordina e, soprattutto, senza podi.
AD ANNUNCIARE che sarà una bella serata per la pista azzurra è proprio Consonni, 28 anni, bergamasco di Ponte San Pietro, vincitore su strada al Saudi Tour la scorsa settimana: per completare una bacheca che già comprendeva l’oro olimpico e il mondiale con il quartetto dell’inseguimento, l’azzurro conquista un titolo tutto suo, con una gara perfetta che gli consente di tenere a distanza lo spagnolo Torres e il temuto francese Grondin. Consonni non ha solo il merito di inaugurare il medagliere italiano: è un po’ sua anche l’oro degli inseguitori, avendo fatto parte del quartetto che in tarda mattinata si guadagna la finale.
E’ UNA piacevole novità trovare Consonni in cima al podio, non certo vedervi sfilare i quartetti: stesso percorso per entrambi, prima la Francia in semifinale, poi la Gran Bretagna, diversi solo i risultati. A donare l’oro alla patria sono di nuovo gli uomini, ancora nel segno di Filippo Ganna: sull’anello dove nello scorso ottobre ha riscritto la storia del record dell’ora, SuperPippo trascina il quartetto azzurro al titolo europeo, il secondo per un gruppo che in bacheca conta già un trionfo mondiale e uno olimpico. Contro la Gran Bretagna alla quale ha ceduto l’ultimo titolo iridato, il trenino italiano con Jonathan Milan, Manlio Moro e Francesco Lamon dà una prova di superiorità perfino schiacciante, prendendo la gara in mano già al primo chilometro e chiudendo col primato della pista (3’47’667). ‘Tutti zitti’, fa segno Pippo Ganna, che non sbaglia l’unico appuntamento di questo suo Europeo: da oggi tornerà a pensare alla strada e alla Sanremo, lasciando a Milan e Moro il compito di andare all’assalto del titolo nell’inseguimento individuale.
SI FERMA all’argento, invece, il quartetto italiano al femminile, iridato in carica: per Martina Fidanza, Martina Alzini, Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini non c’è storia contro le britanniche che in questa specialità non mancano la medaglia da otto edizioni.