Martedì 4 Febbraio 2025
PAOLO GRILLI
Sport

Ci pensa Gatti, Juve dall’ansia alla gioia

Szczesny ha le palpitazioni e deve uscire, il difensore decide la sfida con lo Sporting. Poi è Perin a salvare il risultato nel recupero

Ci pensa Gatti, Juve dall’ansia alla gioia

di Paolo Grilli

Il tridente prudente di Allegri non è troppo incline allo spettacolo, si sapeva già. Anche con la Fiorentina, in campionato, aveva prodotto una vittoria di corto muso. Contro lo Sporting ammazzagrandi non era certo il caso di azzardare, nel cuore di un aprile che non concede respiro: e i riflettori se li prende allora Gatti, uno della new wave bianconera per anagrafe e carica.

L’andata dei quarti di Euroleague regala un 1-0 che di fatto rimanda il verdetto alla gara di Lisbona di giovedì prossimo: aperta a ogni esito, ma certo la Signora ha avuto il merito di crederci indirizzando la gara a proprio favore solo nel finale.

Chiesa c’è, di testa e di gamba. E la sua titolarità dopo le ultime ombre sul suo effettivo recupero è garanzia di fiducia. Fede potrebbe anche sbloccarla in avvio su suggerimento lungo di Di Maria mentre Milik, con Vlahovic tenuto inizialmente in panchina, preferisce agire di sponda arretrando piuttosto che cercare la profondità.

Le timide fiammate bianconere non trovano seguito. Anzi, la mediana più rarefatta del solito con i soli Locatelli e Rabiot costretti a inseguire gli uomini di Amorim non fa sufficiente filtro e intorno alla mezz’ora lo Sporting ha ben tre occasioni per colpire. Serve il miglior Szczesny per tenere a galla i bianconeri, molli in pressing e con un vuoto di idee piuttosto evidente. Perché poi sia Cuadrado che Kostic hanno le briglie tirate. Di Maria, pur nella posizione a lui più congeniale sulla destra, sembra quasi non raccordarsi al centrocampo e resta a basso voltaggio.

Non manca, sul finale di primo tempo, la paura proprio per Szczesny, costretto ad abbandonare la partita per un dolore al petto tutto da chiarire, probabile che siano state palpitazioni improvvise a bloccarlo. Impressionante vedere uscire ’Tek’ in lacrime, lui che è l’emblema della serenità in ogni circostanza. Un primo elettrocardiogramma effettuato già all’intervallo ha escluso gravi problemi per il portierone. "Ho avuto paura, non mi era mai successo", dirà poi a Sky, molto più tranquillo, il polacco.

Il secondo tempo ripropone lo stesso spartito e Allegri vira presto al più consolidato 3-5-1-1: Chiesa arretra in fascia con l’uscita di Kostic, Vlahovic sale per Milik e Fagioli rimpolpa la mediana.

I lusitani si abbassano un filo, sempre fedeli però alla propria vocazione di inibitori di big. Serve una variabile inattesa per spaccare il match. E’ Gatti, che con la zampata giusta si prende la standing ovation dello Stadium. Ora c’è il Sassuolo, poi a Lisbona ci si gioca ancora molto di questa stagione diversa da tutte le altre. Nel tabellone di Europa League, dalla parte della Juve, 2-2 tra lo United e il Siviglia quasi tenutario ad honorem della Coppa. La Signora vuole prenotare una semifinale da sballo, magari con Pogba, ieri dentro nel finale e autore di un’acrobazia decisiva in difesa poco prima delle due prodezze di Perin, quelle del sollievo finale..