Antonio Pulvirenti (Ansa)
Catania, 29 giugno 2015 - Sono cinque le partite del Catania, tutte giocate nello scorso campionato di serie, finite sotto la lente degli inquirenti in merito all'inchiesta che ha portato all'arresto di sette persone, tra cui il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, con l'accusa di truffa e frode sportiva. Si tratta di: Varese-Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0, Catania-Livorno 1-1. Le partite in questione, tutte giocate tra aprile e maggio, sarebbero state combinate per evitare la retrocessione in Lega Pro dei siciliani. Durante l'interrogatorio di garanzia Pulvirenti ha ammesso davanti al gip di aver pagato 100mila euro per ogni partita. Sono inoltre in corso accertamenti su Catania-Avellino del 29 marzo (1-0).
Secondo la ricostruzione degli inquirenti tutto comincia il 21 marzo quando il Catania perde in trasferta, sul campo dell'Entella. È la 32esima giornata di serie B e quel 2-0 fa scattare l'allarme retrocessione: i rossoblù hanno 32 punti e sono scivolati al terzultimo posto. Le indagini della procura di Catania partono appunto dalle intercettazioni telefoniche raccolte all'indomani di quella sconfitta a Chiavari. Da parte l'improvvisa risalita dei rossazzurri, con un crescendo che fa drizzare le antenne agli investigatori: la squadra, affidata da gennaio a Dario Marcolin - terzo allenatore della stagione - infila una serie di cinque successi consecutivi che tra la 33esima e la 37esima giornata la proiettano a 47 punti, a metà classifica e con speranze playoff.
Allontanata la zona retrocessione, il Catania ricomincia a perdere: 2-0 il 27 aprile a Bologna. Segue il già citato 1-1 a Livorno del 2 maggio. Il 9 altro tonfo, 4-2 a Brescia. Il 16 è sconfitto in casa (2-3) dal Cittadella. Infine, all'ultima giornata, è 0-0 a Carpi. Appena 2 punti negli ultimi cinque turni, ma la salvezza è assicurata, senza bisogno di passare per i playout.