
Alberto Zaccheroni (AFP)
Cesenatico, 20 maggio 2016 - «ITALIANS do it better». Gli italiani lo fanno meglio. Nato come complimento internazionale per le virtù amatorie dei... vitelloni in servizio permanente effettivo, lo slogan era stato felicemente abbinato anche alle imprese dei nostri allenatori all’estero. Del resto, Carlo Ancelotti ha trionfato a Londra, a Parigi e a Madrid. Nota è l’epopea di Marcello Lippi in Cina. Per tacere, si fa per dire, del meritato clamore mediatico globale che ha circondato l’impresa di Claudio Ranieri al timone del Leicester.
Solo che. Solo che anche i vitelloni, tra le lenzuola, talvolta facevano cilecca, per lo sconforto delle more e delle bionde straniere in transito. E capita anche ai mister del pallone di non essere all’altezza della fresca tradizione. Recentemente in Cina avevano sloggiato in fretta e furia Fabio Cannavaro. Adesso tocca ad Alberto Zaccheroni: come ct del Giappone aveva fatto bene, alzando pure la Coppa d’Asia.
A PECHINO i miliardari comunisti si erano innamorati di lui: ma il contratto è stato stracciato dopo poche partite, il Beijing Guoan è penultimo in classifica e si vede che anche oltre la Grande Muraglia ci sta qualche... Zamparini. Tanti saluti e a mai più rivederci. Con Zac di ritorno verso l’amata Cesenatico, che dei vitelloni storici fu la culla, prendano nota allenatori e tifosi. Se, come si sente dire, i nipotini di Mao dovessero comprare questo o quel club della nostra serie A, beh, il valzer delle panchine continuerebbe a essere garantito.