Lunedì 4 Novembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
Calcio

Udinese-Napoli, niente orario anticipato: la partita scudetto si giocherà giovedì alle 20.45

Bocciata dalla Prefettura la proposta di De Laurentiis, già in estasi per l'imminente tricolore: "Una vittoria contro il sistema e contro chi mi accusava di non essere ambizioso"

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Napoli, 2 maggio 2023 - Come da previsioni, stavolta la linea di Aurelio De Laurentiis non passa: Udinese-Napoli, in programma giovedì 4 maggio alle 20.45, non cambierà orario.

No all'anticipo

 Ad annunciarlo è stato il prefetto Claudio Palomba, uno degli uomini più discussi degli ultimi giorni, quelli in cui il patron del club partenopeo aveva chiesto e ottenuto, proprio grazie all'appoggio delle istituzioni locali, lo slittamento di un giorno del derby con la Salernitana, quello che nei piani e negli auspici di un'intera piazza avrebbe dovuto portare al terzo scudetto. La storia e il campo, come spesso succede, avrebbero invece scritto un altro epilogo: i granata danno battaglia e strappano un 1-1 che rimanda la festa dei partenopei. A quando? A meno di altri colpi di scena, al prossimo turno, il 33esimo, con la concreta possibilità per il Napoli di vincere lo scudetto ancora prima di scendere in campo qualora la Lazio, il giorno prima, non battesse un Sassuolo in forma e ancora in lotta per tenere vive le residue speranze di qualificarsi a qualche Coppa. Se invece dall'Olimpico arrivassero notizie negative, con i biancocelesti giustizieri dei neroverdi, agli azzurri per la matematica mancherebbe appena un punto da conquistare, il giorno dopo, alla Dacia Arena. In mezzo a tante ipotesi c'è una certezza: il match contro l'Udinese si giocherà alle 20.45, con buona pace di De Laurentiis e della sua idea di anticiparlo di un paio d'ore per consentirne la proiezione sui maxischermi di un Maradona magari aperto per l'occasione ai possessori di un biglietto per il derby ormai alle spalle. Possibile che il patron, al di là del verdetto avverso emesso stavolta dalla Prefettura, decida comunque di studiare qualcosa per concentrare la probabilissima festa azzurra nell'impianto di Fuorigrotta. Il resto dovranno farlo le istituzioni locali, che in effetti stanno già lavorando per rendere la città quanto più sicura possibile in un periodo che di ordinario avrà ben poco: la prima misura presa è una limitazione del traffico in determinate aree del capoluogo campano che scatterà già da domani sera, giorno della possibile matematica su uno scudetto che sazia la fame di vittorie di un'intera piazza. Compreso di chi, tuttora, rimugina sul passato.

Le dichiarazioni di De Laurentiis

E' il caso proprio di De Laurentiis, intercettato da microfoni e taccuini all'uscita dal vertice in Prefettura che ha sancito la conferma dell'orario stabilito dalla Lega Serie A per Udinese-Napoli: il patron, tanto per cambiare, ne ha approfittato per tornare su quanto successo nelle stagioni precedenti, a detta sua viziate da irregolarità che hanno penalizzato proprio gli azzurri. "Il ciclo vincente lo abbiamo aperto da tempo: spesso siamo arrivati secondi ma solo perché abbiamo subito delle ingiustizie che ci hanno danneggiato. Sento di averne vinto altri di scudetti: soprattutto quello dell'onestà". Un'opinione netta che però si scontra con il partito opposto: quello che vede ADL e, di conseguenza, il suo club, spesso aiutato dalle decisioni del governo del pallone e delle istituzioni, con lo slittamento a furor di popolo del derby con la Salernitana come ultimo esempio in ordine temporale. Punti di vista: intanto De Laurentiis si prepara, insieme all'intera piazza, a una festa che verosimilmente stavolta non sarà rinviata e che ha avuto già una bella anteprima proprio domenica scorsa. "I napoletani hanno dimostrato grande maturità: avevamo tutto pronto per celebrare lo scudetto, ma purtroppo abbiamo dovuto rimandare tutto. La prossima giornata giocheremo in trasferta e, date le limitazioni per i tifosi, ho pensato di implementare l'impianto video del Maradona, in modo che ogni settore dello stadio avrà una chiara visione della partita. Apriremo la struttura di Fuorigrotta - continua ADL - dietro pagamento di un prezzo simbolico che sarà valido anche gli abbonati: alla fine, dedotti i costi, il risultato economico sarà devoluto in beneficenza. Anche per giovedì saranno implementati i servizi di sicurezza, ma quello che avevamo in programma contro la Salernitana a livello di festa sarà riproposto domenica, quando al Maradona arriverà la Fiorentina". Insomma, nonostante il cambio di programma forzato imposto dalla squadra di Paulo Sousa, De Laurentiis non si perde d'animo e, dopo aver attaccato un sistema secondo lui nemico del Napoli, si toglie qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei suoi stessi tifosi: per la verità, più macigni che sassolini. "In questo momento provo un grande entusiasmo anche perché ricordo bene l'accusa che mi fu mossa la scorsa estate, quando molti veterani sono stati venduti: mi fu detto di non voler vincere lo scudetto. Io già all'epoca avevo smentito questa stupida teoria e mi ricordo gli sguardi di commiserazione che mi furono rivolti. Oggi mi sento in parte artefice della gioia collettiva che ha investito l'intera città: per una persona altruista come me è una bella soddisfazione. Così come mi dà soddisfazione vedere la risposta dei tifosi sul piano dell'ordine pubblico. Adesso l'incognita è il viaggio di rientro da Udine, ma è un qualcosa che gestiremo noi valutando bene quale orario convenga tra mattinata, tarda mattinata e primo pomeriggio". I tentacoli del patron sembrano controllare tutto sul pianeta azzurro: l'unica eccezione è rappresentata dai risultati comunque eccellenti della squadra. A tal riguardo, come emblema dell'imminente titolo vinto De Laurentiis sceglie i risultati ottenuti dal Napoli nel doppio confronto con una formazione in particolare: indovinare quale non è un esercizio molto difficile. "Battere la Juventus in quel modo così netto all'andata e all'ultimo respiro al ritorno vale già uno scudetto". Non solo l'onnipresente patron: c'è un simbolo forse meno appariscente ma altrettanto importante del tricolore degli azzurri. "Ho invitato Giovanni Di Lorenzo a prendersi un caffè ed è venuto a notte fonda in albergo: è un grande capitano e ne ho approfittato per ringraziarlo per il suo straordinario carattere che non ha nulla a che vedere con l'emotività. So però che dopo le partite conviene non parlare perché o si è troppo sinceri o troppo poco sinceri: qualcosa che crea comunque un danno".

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