Torino, 19 marzo 2023 - Neanche un Torino reduce da un ottimo periodo di forma e da una striscia di 2 vittorie di fila e forte del sostegno del pubblico amico riesce a fermare il Napoli, che cala il poker grazie a una doppietta di Osimhen, a un rigore guadagnato e trasformato da Kvaratskhelia e a un guizzo del neo entrato Ndombele, a testimonianza di una panchina sempre più lunga, efficace e di qualità. Nel mezzo dei timidi segnali di reazione dei granata, che in particolare nel primo tempo sciupano diverse occasioni in attacco e colpiscono un clamoroso palo con Sanabria: ulteriori sintomi dell'annata di grazia della capolista, che si presenta alla sosta nel miglior modo possibile e con la prospettiva dello scudetto sempre più vicina. Parola ai numeri: in attesa del posticipo Inter-Juventus, il Napoli può contare su un margine di addirittura 21 punti sulla seconda in classifica. Ma parola anche e soprattutto alla forza e alla determinazione profuse dai partenopei che, in vista di una Champions League ricca di incroci (già certi ed eventuali futuri) in salsa italiana, comincia a ruggire anche in ottica Milan e poi magari proprio Inter. Prima però c'è una meritata sosta che, al contrario di quella che a novembre aveva lasciato spazio ai Mondiali, stavolta non fa paura né porta con sé chissà quali incognite se non quelle legate alla data in cui arriverà il sigillo della matematica a chiudere la questione scudetto.
Le formazioni ufficiali
Spalletti si affida al consueto 4-3-3 con Meret tra i pali e una linea difensiva composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Olivera, che vince quindi il ballottaggio con Mario Rui. A centrocampo agiranno Zambo Anguissa, Lobotka e Zielinski, mentre in attacco, a supporto del capocannoniere del campionato Osimhen, ci saranno Kvaratskhelia e Lozano, che a sua volta la spunta su Politano. Juric risponde con un 3-4-2-1: a protezione di Milinkovic-Savic ci saranno Gravillon, Schuurs e Rodriguez, mentre i quinti saranno Singo e Vojvoda, con Ricci e Linetty in mezzo al campo. L'unica punta sarà invece Sanabria, innescato dalla fantasia del tandem Vlasic-Radonjic.
Primo tempo
L'inizio del match è piuttosto equilibrato: merito anche della difesa granata e in particolare di Schuurs, che ingaggia un prolungato duello corpo a corpo con Osimhen riuscendo a vincerlo praticamente sempre. Il nigeriano si riscatta prontamente al 9', quando dagli sviluppi di un corner battuto da Zielinski vola più in alto di tutto, appoggiandosi anche sul corpo dello stesso Schuurs e con un colpo sporco tra spalla e testa insacca il punto del vantaggio. Gli azzurri insistono a caccia del colpo che di fatto chiuderebbe già i giochi: ci prova al 13' Kvaratskhelia, che riceve proprio da Osimhen e lascia partire un tiro a giro di poco fuori bersaglio. Sul ribaltamento di fronte si fa vedere finalmente il Torino: il protagonista è Vlasic, che scaglia un gran sinistro dalla distanza che obbliga Meret ad allungarsi. I granata ci riprovano al 22' e stavolta è il palo a salvare il Napoli: a colpirlo è Sanabria, che in spaccata sciupa incredibilmente una risposta così così di Meret su una sventola da fuori di Ricci. I padroni di casa insistono ma neanche Vojvoda, autore al 23' di una cavalcata personale chiusa da un destro di poco sul fondo, ha fortuna. Al 25' il Torino guadagna un corner grazie al solito Ricci, la cui sventola viene deviata in maniera provvidenziale da Zielinski: dagli sviluppi del tiro dalla bandierina svetta Sanabria, ma la mira è ancora imprecisa. Il Napoli è in leggero affanno ma al 35' trova in suo soccorso l'ennesimo episodio fortunato della sua stagione quando Linetty tocca in area Kvaratskhelia, intento a controllare un pallone vagante: sul dischetto si presenta proprio il georgiano, che sceglie la soluzione centrale e beffa Milinkovic-Savic. Stappata la partita, gli azzurri rischiano di dilagare con Osimhen, che al 38' riceve proprio dal numero 77 e dal limite lascia partire un destro disinnescato a fatica dal portiere granata.
Secondo tempo
Il Torino prova disperatamente a riaprire i giochi e lo fa al 50' con Schuurs, che in proiezione offensiva di testa mette la sfera fuori su preciso suggerimento di Singo. Dopo 1', con lo stesso fondamentale, è invece letale sull'altro fronte il solito Osimhen, che incorna perfettamente un cross morbido di Olivera, innescato da una bella giocata di tacco di Kvaratskhelia. Buongiorno, subentrato a Vojvoda, dagli sviluppi di un angolo, prova a imitare il numero 9 azzurro, ma il suo colpo di testa è impreciso. Juric cerca di cambiare qualcosa almeno per salvare il salvabile: fuori anche Linetty e Gravillon e dentro Ilic e Djidji. Per motivi ovviamente opposti comincia a cambiare qualcosa anche Spalletti: fuori Lozano e Zielinski e dentro Elmas e Ndombele. Proprio quest'ultimo al 68' entra subito sul tabellino dei marcatori e lo fa con un tap-in facile facile su suggerimento di un altruista Kvara, a sua volta servito da Osimhen dopo l'ennesimo duello fisico vinto con Schuurs. Spalletti, a partita ormai chiusa, dà spazio e minuti anche a Ostigard e Simeone, che rilevano rispettivamente Rrahmani e Osimhen, mentre Juric toglie Singo e Vlasic e getta nella mischia Ola Aina e Seck. Non succede più nulla e così il Napoli, che nel finale abbassa i ritmi e controlla il gioco dopo aver accolto in campo anche Gaetano per Lobotka, si presenta alla sosta con a referto l'ennesima vittoria della sua trionfale stagionale che significa +21 sull'Inter, impegnata in serata contro la Juventus. A prescindere dall'esito del posticipo, gli azzurri hanno comunque apposto un altro grosso mattone sulla questione scudetto, preparandosi così nel migliore dei modi al rush finale della stagione, quello in cui il focus si sposterà sulla Champions League. Le avversarie? Prima il Milan e poi magari proprio l'Inter: rivali di certo non da sottovalutare, specialmente in sfide secche disputate nell'ambito di un'altra competizione, ma neanche da temere per la squadra che sta dominando questo campionato dall'inizio alla fine.