Napoli, 21 maggio 2022 - L'ultima conferenza stampa stagionale di Luciano Spalletti è quella di presentazione della partita contro lo Spezia, in programma al Picco alle 12:30 di domenica 22 maggio: per il tecnico toscano è stata l'occasione di tracciare un bilancio definitivo dell'annata vicina ai titoli di coda e soprattutto di proiettarsi già al futuro.
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Gli incedibili
Si comincia inevitabilmente dall'imminente addio alla maglia azzurra di Insigne, che però domani potrebbe cedere i gradi di capitano a un altro sicuro partente. "Lorenzo comincerà dalla panchina: la fascia andrà a Ghoulam, ma per la formazione non escludo altre sorprese. Penso a Meret, Petagna, Zielinski e Zanoli, fresco di convocazione in Nazionale: non ci saranno invece gli infortunati Lozano e Ounas". A parte le indicazioni per l'ultima recita del campionato, il pensiero di Spalletti e dell'intera piazza è già puntato sul Napoli che sarà. "E' difficile ipotizzare che squadra saremo: indubbiamente c'è la sensazione di essere arrivati alla fine di un ciclo e quindi un rinnovamento generale sarà necessario". Rinnovamento che potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione qualora, oltre a Insigne, dovesse partire qualche altro big. "In realtà anche l'anno scorso venivano paventate tante cessioni illustri e poi non è successo: nello specifico, per me Koulibaly è intoccabile - ammette Spalletti - ed elementi del calibro di Mertens e Ospina si sono rivelati ancora determinanti. Mi fido della società, che ovviamente farà tutte le valutazioni del caso e che è stata molto solerte a prendere con largo anticipo il sostituto di Insigne (Kvaratskhelia, ndr): va anche detto che sul mercato si trovano ottimi giocatori ma non gli uomini spogliatoio, che impiegano anni per diventare tali".
I protagonisti meno celebrati
Messaggio chiaro quello del tecnico toscano che, restando sul tema, commenta le recenti voci che vedono Pjanic finito in orbita Napoli: magari con Koulibaly che potrebbe fare la tratta opposta e accasarsi al Barcellona. "E' un calciatore fenomenale: con la palla sa fare tutto, compreso battere le punizioni, ma in quella zona del campo mi sento coperto con Lobotka, forse meno bravo a giocare lungo ma molto affidabile in particolare nella gestione della sfera". Parole al miele anche per i terzini, protagonisti troppo spesso poco celebrati all'interno di una squadra che basa le proprie fortune proprio sulle corsie esterne. "Sono tra gli elementi che considero incedibili e dai quali dunque dovremo ripartire senza alcun dubbio".