Il ritorno di Luciano Spalletti dopo la lunga pausa (ben pagata: era sotto contratto con l’Inter) è un pieno di entusiasmo, suo e della piazza. Si vede chiaramente che Lucianone da Certaldo aveva voglia di piazzarsi nuovamente in mezzo al campo a sudare e insegnare. Eh sì, perchè dal punto di vista tattico, Spalletti è allenatore top e, per rendersene conto, basta una chiacchierata con qualche suo ex giocatore. D’altra parte, che sia Udinese o Roma e anche Inter, la qualità del gioco e i risultati sono evidenti. De Laurentiis lo ha chiamato per il dopo Gattuso e per riscattare attraverso la qualità del gioco una stagione chiusa in modo inatteso e amarissimo. Un epilogo che si concretizzato a causa di quel pareggio casalingo con il Verona che doveva rappresentare il trionfale ingresso in Champions League e che invece ha determinato il grande colpo di scena che ha sbattuto il club di Adl fuori dal calcio europeo che conta. La delusione è stata bruciante e ancora adesso c’è grande amarezza che Spalletti sta esorcizzando attraverso entusiasmo, idee, dialogo continuo con i giocatori e puntando forte sulla qualità e i dettagli tecnico-tattici. D’altra parte, i giocatori sanno che in fatto di qualificazione Champions Spalletti raramente va a vuoto: lo ha fatto con l’Udinese, addirittura, si è ripetuto con la Roma e anche con l’Inter.
Napoli, tutto pronto per l'inizio dell'era Spalletti
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Sul fatto che Spalletti disponga di una rosa competitiva - pur alla luce di una campagna acquisti che, come per molti altri club di elite, è stata poco o niente – non ci piove. Il tecnico s’è speso pubblicamente per evitare cessioni possibili e fin troppo dolorose come quella di Koulibaly, per il quale Spalletti s’è detto disposto a "incatenarsi" pur di evitarne l’addio. E, anzi, di più: il tecnico ha dichiarato apertamente di non aver mai allenato un giocatore così forte nella sua carriera. Spalletti sa come motivare i suoi e con il fortissimo difensore azzurro l’ha fatto alla sua maniera. Uno degli obiettivi del suo Napoli sarà quello di rendere la coppia Koulibaly-Manolas all’altezza delle esplosive possibilità messe in campo dai due prima di fare coppia. Il greco, soprattutto, non ha ripetuto le grandi stagioni romaniste.
Napoli, i segreti del metodo Spalletti
A centrocampo la coppia titolare immaginata da Spalletti è quella formata da Demme – che però ha subito un infortunio al collaterale del ginocchio destro e dunque non ci sarà all’esordio di campionato – e Fabian Ruiz, ma sarà Lobotka a sostituire il tedesco, operato nei giorni scorsi a Roma.
Con Osimhen unica punta e dalle caratteristiche perfette per giocare con Spalletti (si è visto in precampionato), alle sue spalle gireranno Lozano (che però, forse, salterà l’esordio: è in fase di ripresa dopo il grave infortunio all’occhio), Zielinski, che Spalletti immagina 'alla Perrotta' e soprattutto Lorenzo Insigne, campione d’Europa e leader designato di questo nuovo Napoli. In porta, Meret dovrebbe essere il titolare, mentre Mario Rui e Di Lorenzo saranno i padroni delle fasce difensive. La squadra di Spalletti, alla luce dell’infortunio di Demme, non sembra avere così tante chance di ricambio a centrocampo e questo putrebbe essere uno dei limiti da correggere sul mercato o con l’inserimento di qualche giovane in rosa.
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