Napoli, 7 gennaio 2023 - Dimenticare in fretta la sconfitta con l'Inter e farlo battendo a domicilio la Sampdoria nella gara in programma domenica 8 gennaio alle 18: è in sostanza questo il succo della consueta conferenza stampa della vigilia di Luciano Spalletti.
Delusione, ma solo fino a un certo punto
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Prima di parlare di cose di calcio il tecnico toscano ci ha tenuto a ricordare prima Sinisa Mihajlovic, scomparso il 16 dicembre e poi Gianluca Vialli, il cui fresco lutto ha sconvolto ieri l'intera Italia (e non solo). "I miei ricordi personali risalgono a un'amichevole disputata nel 1985: in quell'occasione capii di essere di fronte a un leader che era tale senza farlo pesare a nessuno". Dopo un momento di lecita commozione, il discorso si sposta sul calcio giocato e in particolare sulla recente caduta del Napoli al Meazza: a tal riguardo Spalletti non fa drammi. "E' vero: a quest'ora potevamo avere ancora 8 punti di vantaggio sul Milan anziché 5, ma una sconfitta dopo un cammino del genere ci può stare. Va anche detto però che al momento siamo infastiditi da questo risultato perché non vogliamo accontentarci: dovremo disputare le gare contro squadre di vertice con la stessa fame che abbiamo sfoderato in altre partite". Insomma, al di là della diplomazia del caso, un bel pizzico di delusione si percepisce ancora nelle parole del tecnico toscano, che non imputa la serataccia di San Siro a una presunta mancanza di leadership nella rosa. "Abbiamo Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Mario Rui, Elmas e ci metto anche Osimhen, che è un trascinatore più nei fatti che nelle parole: basta vedere il modo con cui aggredisce gli avversari".
A difesa di Rrahmani e Kvara
Spalletti non vuole aprire processi sommari, ma qualcosa nel suo Napoli potrebbe cambiare sia in termini di uomini sia di assetto tattico. "Qualche modifica alla formazione era già in programma a prescindere dall'esito della gara precedente. In realtà a Milano non siamo stati neanche molto fortunati: più che altro dovremo migliorare nella costruzione per evitare di concedere altre occasioni ghiotte agli avversari". A tal riguardo inevitabile farsi qualche domanda sul rientrante Rrahmani. "L'ho visto bene e, parlando del gol dell'Inter, do più meriti a Dzeko che demeriti al mio giocatore, per il cui impiego nella gara del Ferraris sono ancora in corso valutazioni". Infine l'arringa per il primo Kvaratskhelia leggermente deludente della stagione. "Per me non ha fatto male, anzi, si è preso fin troppe responsabilità cercando sempre il tiro quando avrebbe potuto passarla".
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