Sabato 28 Settembre 2024
Paolo Brogi
Calcio

Robur Siena: la lunga strada verso la gloria

Per la società bianconera il futuro non può attendere ROBUR, RIPRENDERE IL VECCHIO TITOLO E' FONDAMENTALE

Il grande tifo della Curva Robur

Il grande tifo della Curva Robur

Siena, 5 gennaio 2015 - Condannata a vincere. Sembra essere questo il destino della Robur Siena e in fondo se anche il condottiero Massimo Morgia da qualche settimana non manca un’occasione per ribadire come "questo campionato lo possiamo perdere soltanto noi" ecco che siamo davanti a una probabilissima verità. L’allenatore bianconero però cita nel suo discorso le varie componenti, ossia squadra, società e tifosi: tutti uniti verso l’obiettivo e in fin dei conti fino a questo momento ognuno ha fatto la sua parte. La squadra, tralasciando le ultime due partite dove è stato conquistato un solo punto, è in testa alla graduatoria e conta di rimanerci avendone le potenzialità. La società ha saputo organizzare in fretta un campionato, dopo i disastri dell’estate scorsa, allestendo una rosa altamente competitiva, affidandosi a un tecnico  esperto e in grado di centrare l’obiettivo. I tifosi hanno ritrovato il vecchio entusiasmo e ogni domenica, su qualsiasi campo, spingono la squadra a dare il massimo. Fa una certa impressione vedere la squadra coperta da una pioggia di applausi dopo la sconfita interna con la Massese, ricordando le contestazioni, spesso pesanti, dopo battute di arresto casalinghe ai tempi della serie A, anche con squadre di livello assoluto. Altri tempi e altri personaggi. Insomma tutto sembra precedere nella direzione giusta anche se nei prossimi mesi la Robur Siena dovrà convivere con quella brutta bestia chiamata pressione, ‘malattia’ tipica dei condannati a vincere. Ogni avversario sconfitto, ma soprattutto se uscito indenne dal suo scontro domenicale con i bianconeri non perde occasione per tessere le lodi della formazione di Morgia. Sono i più forti, vinceranno di sicuro, nessuno li ferma: tutti complimenti che possono rivelarsi un pericoloso boomerang nella testa di chi poi deve andare in campo e certe partite farle sue senza se e senza ma. Anche il ds della vicina Poggibonsi Giuseppe Cianciolo, tra l’altro ex bianconero, ha punzecchiato in qualche maniera la Robur parlando di "campionato da vincere ballando", comprensibile e legittimo tentativo di innervosire il Siena, visto che gli ottimi giallorossi di mister Fusci sono al momento la prima, assolutamente credibile, antagonista. Ci sarà dunque da lottare, da prendersi questa stagione partita dopo partita e pezzo dopo pezzo, perché nessuno non regalerà mai niente. Anzi. Conquistare il primo posto in un campionato può essere complicato anche per i condannati a vincere: basta vedere quanto l’Arezzo ha penato per venire fuori dalle sabbie mobili della serie D,  approdando poi nella categoria superiore solo per ripescaggio. La ricetta è quella di lavorare sul campo, concentrarsi partita dopo partita, senza dare troppo peso, per dirla con Mourinho, al ‘rumore dei nemici’ che c’è e sempre ci sarà, soprattutto quando hai alle spalle una storia lunga e prestigiosa come quella bianconera. Una storia, e qui veniamo a un altro aspetto, diciamo più rivolto al futuro, che in qualche modo l’attuale società dovrà cercare prima o poi di riprendersi in fatto di titolo sportivo, aspetto pesante e decisivo, anche nell’ipotesi di una corsa a più partecipanti per assicurarsi posti d’oro lasciati vuoti in categorie superiori. Chi parla di soli motivi affettivi non ha letto i regolamenti, non ha letto soprattutto il Cuf Figc 171 A del 27/5/2014. Titolo sportivo  a parte la società bianconera deve prepararsi comunque  a tornare tra i professionisti, strutturandosi come società di tale livello e magari potenziarsi a livello economico con l’ingresso di nuovi soci, cosa auspicata anche dal presidente Antonio Ponte a più riprese. Il futuro si programma subito, senza perdere tempo e occasioni, almeno se l’ambizione di riemergere quanto prima è davvero tale.