Torino, 15 novembre 2020 - Poteva essere la serata di Cristiano Ronaldo, in cerca del gol per sorpassare Ferenc Puskas al quarto posto nella classifica dei bomber più prolifici di sempre. E invece è stata quella (anche) di Adrien Rabiot, fra i migliori nella fila di quella Francia capace di vincere in casa del Portogallo e di staccare il pass per la Final Four di Nations League. In campo da titolare e per tutta la gara, il centrocampista della Juventus ha confermato un'altra volta il cambio di marcia innestato dal post lockdown a questa parte. Il giocatore impacciato, lento e prevedibile dell'inizio della gestione Sarri è solo un brutto ricordo.
"Alla Juve mi sento diverso"
"Ho aspettato il mio momento con pazienza - le parole al termine della sfida con il Portogallo del classe '95, che in queste prime nove partite stagioni ha collezionato altrettante presenze, di cui sette partendo dal primo minuto, e un gol - Da quando sono alla Juventus mi sento un giocatore diverso, una persona diversa. Questo trasferimento mi ha fatto crescere e si vede anche con la maglia della nazionale. Sono soddisfatto del mio lavoro quotidiano, dentro e fuori dal campo. Lascio parlare chi critica, per me non conta questo, io so che giocare per la Francia mi piace molto, lo faccio con piacere e determinazione".
L'elogio di Deschamps
E il rendimento di Rabiot non è passato inosservato al commissario tecnico Didier Deschamps. "E' cresciuto molto. Ha avuto dei momenti complicati dopo il Psg e agli inizi alla Juventus. Merito suo, non posso dire che si sia trasformato ma non è più lo stesso di prima. Tra noi c’è un rapporto di fiducia e continuiamo a confrontarci. Sulla posizione non si pone il problema se gioca troppo basso, troppo alto, troppo a destra o troppo a sinistra. Lui ha questa capacità di adattarsi - sottolinea l'ex allenatore della Vecchia Signora - Quando sei alla Juventus fai quello che ti dicono di fare. Se rifiuti di farlo te ne vai. Forse all’inizio non ha fatto abbastanza ma ora lo sta facendo. Non è un caso che giochi in un club come la Juventus. Inoltre è molto legato alla Nazionale francese. Il passato non si cancella ma dobbiamo guardare avanti. Sente di avere la mia fiducia". Musica per le orecchie di Rabiot, ma pure di Fabio Paratici, che lo ha inseguito a lungo per ottenere il suo sì nell'estate del 2019 e che adesso, come tutto l'ambiente bianconero, si gode l'ascesa del ricciolo transalpino.