Roma, 23 gennaio 2023 - La penalizzazione da -15 "non è detto sia l'unica sanzione" che riguarderà la Juventus. Il virgolettato e dell'avvocato Mattia Grassani. Il legale è intervenuto nel corso della trasmissione Rai Gr Parlamento 'La politica nel pallone' ed ha parlato del caso Juventus. "Quindici punti di penalizzazione non se li aspettava nessuno - ha detto Grassani -, solamente nel 2006 a Calciopoli furono erogate penalizzazioni più afflittive di questa. Questa è una sanzione monstre, quasi raddoppiata rispetto alle richieste dell'accusa. Presuppone una grave colpevolezza, figlia dell'acquisizione delle 14mila cartelle trasmesse dalla procura di Torino alla procura federale. Se non ci fossero state nuove attività d'indagine, non sarebbe stato riaperto il processo. Ma non è detto sia l'unica sanzione. La procura ha un altro fascicolo pendente sulla manovra stipendi che avrebbe consentito alla Juve di risparmiare oltre 90 milioni di euro. Questo resta il filone più delicato. Anche da questo procedimento potrebbero derivare punti di penalizzazione".
Grassani ha parlato di proporzioni delle senzazioni che potrebbero colpire la Juventus, confrontando il -15 già inflitto con una possibile, nuova penalizzazione legata alla manovra stipendi: "Se le sanzioni hanno portato a penalizzazioni e se le proporzioni hanno un valore, la seconda eventuale sanzione potrebbe non essere da meno - ha sottolineato Grassani -. La Uefa ha acceso un faro molto potente sulla Juventus in tempi non sospetti, credo sia in costante contatto con Figc e giustizia italiana. Questo fronte ha stretti collegamenti con il fair play finanziario. Se la sanzione fosse confermata in terzo grado, la Uefa potrebbe adottare provvedimenti autonomi di esclusione".
Su cosa sia cambiato rispetto al giudizio di maggio sul caso plusvalenze, Grassani ha spiegato che "mancava il limite di velocità. Il primo giudizio di maggio è stato soppiantato alla luce delle intercettazioni telefoniche, del 'sistema' e della 'cupola' che secondo la Corte ha scientemente alterato il bilancio indipendentementente dal valore dei giocatori".
Napoli e il caso dell'acquisto di Osimhen
Grassani ha anche commentato il caso dell'acquisto di Victor Osimhen da parte del Napoli, avvenuto due anni fa. Il Mattino oggi ha rilevato che la procura di Napoli si è presa sei mesi in più per indagare sul passaggio dal Lille in azzurro dell'attaccante nigeriano. "L'indagine di Napoli è nata da una rogatoria che la procura francese ha richiesto, perché nel Lille erano state riscontrate irregolarità molto rilevanti - ha detto Grassani -. Quella italiana ha aperto d'ufficio un procedimento in Italia. In questo momento è tutto fermo all'apertura dell'indagine. La giustizia sportiva si è già occupata di questo caso archiviando e respingendo le accuse. Eventuali nuove prove non ne conosciamo. In qualsiasi caso è tutto in fase embrionale".