Milano, 19 aprile 2023 – A tredici anni di distanza dall'ultima volta l'Inter approda nuovamente in semifinale di Champions League, pareggiando con il Benfica dopo lo straordinario successo ottenuto a Lisbona nella gara d'andata. Stavolta a San Siro finisce 3-3 grazie alle reti di Barella, Lautaro e Correa per i nerazzurri, e di Aursnes, Antonio Silva e Musa per i portoghesi, che evitano inutilmente un altro ko proprio nel finale. E' comunque trionfo totale per la squadra di Inzaghi, che continua a togliersi soddisfazioni in Europa in attesa di tornare a far bene in campionato.
Le pagelle dell’Inter
ONANA 6. La parata su punizione di Grimaldo non è banale. Sui gol è incolpevole.
DARMIAN 6. C’è anche una sua parte di colpa sull’1-1: stringe nella terra di nessuno e l’avversario trova campo per colpire.
ACERBI 7. L’uomo della seconda battuta, quello che chiude il profondo. Strappa applausi a chi, frettolosamente, lo aveva salutato con freddezza in estate.
BASTONI 6,5. Riduce le sovrapposizioni a zero o quasi, badando al sodo dei contrasti.
DUMFRIES 6. Aursnes gli passa davanti e l’olandese perde il tempo dell’intervento. Era stato perfetto fino ad allora.
BARELLA 7,5. L’aveva sbloccata all’andata, si ripete al ritorno. Scodella in mezzo più di un invito interessante.
BROZOVIC 5,5. Gli eccessi di sicurezza gli fanno perdere qualche pallone pericoloso.
MKHITARYAN 7. Usa fioretto e sciabola con uguale disinvoltura. È il primo a proteggere e a ripartire.
DIMARCO 7. Se trova campo spinge, ma il mirino sembra sfasato, almeno finché non trova il varco giusto per il bis nerazzurro.
DZEKO 5,5. Anche in una prima mezz’ora quasi perfetta dell’Inter è l’unico che sbaglia l’appoggio o il controllo.
MARTINEZ 7. Il periodo è complicato, urge reagire. Il «Toro» lo fa fin dall’inizio, gioca per i compagni tra pressing e recuperi. Il gol è la ciliegina di una buonissima torta.
All. INZAGHI 8. Nel compito d’italiano il voto è spesso basso. Gli serve uscire dalla Serie A per vedere l’lnter che ha disegnato, spavalda e concreta. Essere tra le prime quattro d’Europa non è cosa di tutti i giorni.
CALHANOGLU 6. Pochi minuti, il tempo di prendersi una «stecca» da un avversario.
LUKAKU 6. Volenteroso nel tempo concesso.
CORREA 7. Tira fuori, finalmente, un coniglio dal cilindro.
D’AMBROSIO sv. GOSENS sv.
VOTO INTER 7.