Napoli, 3 settembre 2021 - Non solo Alex Meret, che ne avrà per almeno un mese dopo l'infortunio rimediato a Genova ma scoperto poi solo a Coverciano nel ritiro dell'Italia: la sosta del campionato rischia di essere indigesta anche per David Ospina, uscito malconcio dal match tra la Colombia e la Bolivia.
Nazionali indigeste
In pieno recupero il classe '88 è stato colpito duro in un'uscita bassa che di fatto ha salvato il risultato della sua Nazionale, che aveva già esaurito le sostituzioni: da qui una lunga pausa per consentire le cure del caso all'ex Arsenal, che ha concluso la gara zoppicando e lasciando l'incombenza di battere le rimesse dal fondo ai compagni. Insomma, per Ospina la partecipazione alla sfida contro la Juventus diventa sempre più un rebus e non solo per le questioni burocratiche e logistiche di cui il Napoli era già a conoscenza, ossia il piccolo lasso temporale tra l'ultimo impegno in Nazionale del portiere e quello in campionato degli azzurri: nel mezzo, tanto per complicare ulteriormente la situazione, un lunghissimo viaggio intercontinentale. Col passare delle ore salgono sempre di più così le quotazioni di Davide Marfella, uno che forse nei piani iniziali del club partenopeo il ruolo di terzo portiere neanche doveva ricoprirlo. Per quella casella infatti all'inizio a Castel Volturno si cercava un giocatore esperto, magari dando per scontato l'addio di Ospina, che non ha preso benissimo (per usare un eufemismo) la decisione di Luciano Spalletti di fare di Meret il titolare fisso, bandendo così quell'alternanza tanto cara a Carlo Ancelotti prima e Gennaro Gattuso poi.
Alla scoperta di Marfella
La differenza è che all'epoca era una scelta, mentre oggi il valzer tra i pali è un'esigenza che potrebbe arrivare a toccare perfino Marfella, il figlio di Napoli che è cresciuto a pane, San Paolo e Pepe Reina prima di andare a farsi le ossa a Bari, altro feudo della famiglia De Laurentiis. In Puglia il classe '99 si è fatto valere, dimostrando che si può essere un portiere affidabile senza essere altissimo. Marfella rientra più che altro nella tipologia del portiere moderno, quello che spesso è usato come primo regista difensivo grazie alla propria capacità di manovrare la sfera con i piedi. Eppure, se dovesse arrivare il clamoroso debutto contro la Juve, al giovane estremo difensore sarebbero richieste ben altre peculiarità: su tutte il sangue freddo di reggere la pressione della prima volta, per giunta al cospetto dell'acerrima rivale e nella cornice più amata, quella del Maradona.
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