Napoli, 26 aprile 2023 - Prima c'è una stagione da concludere e, soprattutto, uno scudetto da blindare con il crisma della matematica: evento che tra l'altro potrebbe succedere già nel prossimo fine settimana in caso di successo sulla Salernitana e mancata vittoria della Lazio in casa dell'Inter. Eppure, in casa Napoli si pianifica già il futuro e il colpo di scena, dopo tante voci che sembravano spingere verso lo scenario opposto, è dietro l'angolo: Victor Osimhen potrebbe restare in azzurro a dispetto di una situazione contrattuale piuttosto complicata.
Una crescita lenta ma progressiva
La motivazione è presto detta: dopo aver contribuito in maniera determinante a riportare nel capoluogo campano il titolo, il nigeriano vuole alzare l'asticella e diventare il trascinatore di un traguardo ancora più prestigioso e ambito. Fino a qualche anno fa un desiderio del genere sarebbe stato accolto con scetticismo e ritrosia da una piazza che non era abituata a vincere neanche trofei ben più alla portata. Con il passare del tempo però il Napoli targato Aurelio De Laurentiis ha imboccato una strada (felicemente) senza ritorno: quella della crescita lenta ma progressiva e inesorabile. Il palmares del club partenopeo si è così via via arricchito quasi come non mai prima della fortunata gestione in corso: gestione illuminata in campo ma soprattutto fuori, una vera rarità nel panorama calcistico italiano. E non solo: la pandemia ha inferto un colpo pesantissimo alle finanze di tutte le società continentali, comprese quelle che hanno sempre dettato legge in Champions League, monopolizzando di fatto i piazzamenti di vertice del torneo. Anche il Napoli ha pagato un conto piuttosto salato dopo il drammatico blitz del Covid-19 nel mondo ma, come spesso successo pure in altre occasioni, De Laurentiis ha trovato il modo di girare la situazione a suo favore: via quasi tutti i big della rosa e i loro stipendi monstre e dentro una nuova infornata di giovani talenti, pagati quasi tutti a prezzo di saldo. La resa è sotto gli occhi di tutti: gli azzurri sono a un passo dallo scudetto e lo sono grazie a un parco giocatori dall'età media bassissima che quindi, all'occorrenza, garantirebbe importanti entrate in sede di mercato. Il punto - nonché problema per le rivali sul campo - è che al momento il Napoli non ha bisogno di liquidità, garantita tra l'altro senza sacrifici dal piazzamento finale in campionato e da tutte le sue (piacevoli) conseguenze anche sul piano del marketing.
La proposta del PSG e il dietrofront di Osimhen
Le uniche eccezioni potrebbero riguardare quei giocatori gravati da situazioni contrattuali piuttosto complesse. Tra essi c'è proprio Osimhen, il cui contratto andrà in scadenza nel 2025: una deadline troppo vicina per non ascoltare le probabilissime sirene di mercato intorno a colui che è ad oggi uno dei migliori attaccanti del continente. Qualche movimento in tal senso per la verità si è già registrato, con il Paris Saint-Germain intenzionato a riportare in Ligue 1 l'ex Lille per renderlo il perno del proprio reparto avanzato. Fino a qualche giorno fa l'operazione sembrava più che plausibile addirittura per una cifra da urlo vicina ai 150 milioni: netti o magari con l'inserimento dei cartellini di giocatori come Leandro Paredes o Mauro Icardi. Oggi lo scenario appare leggermente diverso: forse c'entra l'entusiasmo per lo scudetto pronto a volare verso il capoluogo campano oppure, secondo qualche voce più maliziosa, c'entra la voglia di Osimhen di misurarsi con la Premier League, anche a costo di rinunciare ad altre offerte e aspettare quindi con pazienza l'affondo di qualche club inglese. Fatto sta che, mai come ora, il nigeriano è vicino ad auto-confermarsi al centro dell'attacco del Napoli. Merito del fortissimo legame creatosi con la piazza ma, forse ancora di più, con Luciano Spalletti, la cui conferma sulla panchina azzurra (ad oggi una formalità o poco più) diventa il primo vero mattone per blindare Osimhen. E qui torna in ballo quella Champions League che fa gola a tutti i più grandi campioni: a maggior ragione dopo che lo 'sfizio' chiamato scudetto è stato ormai tolto. In questa stagione trionfale in Serie A il Napoli ha dimostrato di poter recitare un ruolo da protagonista anche in ambito continentale, tagliando per la prima volta nella sua storia il traguardo dei quarti di finale e non senza grossi rimpianti per lo svolgimento e l'esito del doppio confronto con il Milan. Forse un peccato di inesperienza o addirittura una bella mancanza di umiltà da parte di una squadra che, classifica del campionato e relativi distacchi alla mano, pensava di avere i rossoneri già in pugno. Invece no: ad avanzare nel torneo è stata la formazione allenata da Stefano Pioli, che ha lasciato così agli azzurri l'amaro retrogusto di un rimpianto che può comunque essere cancellato in un futuro neanche troppo distante. Insomma, il Napoli ci riproverà l'anno prossimo e potrebbe farlo con Osimhen come trascinatore numero uno: magari, giusto per blindare ulteriormente il sodalizio, non prima di aver firmato un rinnovo che coprirebbe le spalle a De Laurentiis in chiave mercato. O forse per trattenere il numero 9 non ci sarà bisogno neanche di una nuova firma: Osimhen, almeno per il momento, potrebbe decidere di restare in azzurro per dare l'assalto in prima persona alla Champions League. Le condizioni, ad oggi, sembrano due e tra esse, incredibilmente, non c'è appunto un rinnovo che in effetti tutelerebbe più il club partenopeo che un ragazzo comunque molto ambizioso: la permanenza di Spalletti e il mancato affondo sul mercato di quelle società notoriamente sempre in lizza per vincere in ambito continentale. Se Manchester United, Paris Saint-Germain e Chelsea, per i rispettivi diversi motivi, arrancano in tal senso, il Bayern Monaco sembra invece il partner perfetto per sognare in grande. Sempre ammesso che alla fine non prevalga la scelta di cuore che un'intera piazza auspica a coronamento di una festa da non guastare in alcun modo: figurarsi con l'addio del beniamino più amato.