Napoli, 8 settembre 2022 - Cancellare un biennio di assenza dalla Champions League con un sontuoso poker rifilato al Liverpool: è quanto fatto dal Napoli in una notte quasi perfetta, con la sola ombra dell'infortunio occorso a Victor Osimhen ad oscurare parzialmente il clima festante del giorno dopo.
Una serata da favola
In realtà, paradossalmente, anche l'uscita dal campo del nigeriano è diventata un altro tassello di una serata magica per tutti: anche per Giovanni Simeone, che entra, segna nella competizione europea più prestigiosa e corona il sogno di una vita. Il Cholito deve ringraziare innanzitutto Luciano Spalletti, che l'ha inserito preferendolo a qualche altra opzione tecnica o tattica e poi la sua proverbiale grinta, diventata nel tempo il marchio di fabbrica di un giocatore che, per la sua prima gioia in Champions, un vassoio di paste dovrebbe portarlo anche a Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano non entra sul tabellino dalla porta principale ma lo fa tramite un assist servito proprio all'argentino e soprattutto un'altra performance di qualità che, in attesa dei giudizi definitivi da emettere più avanti nel tempo, scaccia ulteriormente gli scetticismi: è lui l'anima di questo nuovo Napoli, salutato e festeggiato anche dal fresco ex Dries Mertens, presente in tribuna in quello che è sembrato un passaggio di consegne virtuali. Una festa grandi per tutti, azzurri attuali e azzurri passati, che non esclude neanche Osimhen, fermato da un problema muscolare che necessiterà approfondimenti. In attesa del verdetto definitivo, per fortuna del Napoli e di Spalletti, che era apparso molto preoccupato nel dopopartita, le ipotesi peggiori sembrano scongiurate.
Insidia Spezia
Anche nella più rosea delle ipotesi il nigeriano sarà comunque preservato nel prossimo impegno, quello che vedrà il Napoli ospitare a domicilio lo Spezia, apparentemente una passeggiata di salute dopo la scorpacciata contro il Liverpool. Niente di più sbagliato e il recente precedente con il Lecce funge da monito per evitare di incappare nei medesimi sbagli, quelli che in un colpo solo vanificano quanto di buono fatto precedentemente: anche un poker inflitto a una delle favorite per la vittoria finale della Champions League. E' un po' uno dei paradossi più ricorrenti a Fuorigrotta, dove a grandi imprese, in ambito continentale e non, si alternano con estrema rapidità cadute rovinose per mano degli avversari più disparati e meno temuti. Intanto però godere ancora della sbornia post Liverpool è un diritto più che lecito.