Milano, 25 novembre 2021 - Pollice in sù da parte della Figc nei confronti dell'introduzione da parte del Governo del Super green pass a partire dal 6 dicembre, che limiterà l'accesso agli stadi ai soli vaccinati. "E' l'unico modo per tutelare il nostro 75% di capienza. In Germania qualche partita è già scesa al 50% e in altri Paesi la questione è di nuovo oggetto di valutazione. Quindi è bene seguire l'invito alla prudenza del premier Draghi", il commento a margine del Consiglio federale da parte del presidente Gabriele Gravina.
Ipotesi obbligo vaccinale
Al centro della discussione, sempre in tema del nuovo certificato verde in arrivo, anche la questione dei calciatori che ancora non si sono sottoposti alle dosi. "Ho già chiesto all'Aic e alle Leghe di sensibilizzare i calciatori con un'opera di persuasione. Abbiamo un 4-5% di giocatori che non hanno il green pass da vaccino, ma per alcuni dipende dal fatto che ne hanno ricevuto uno non riconosciuto nel nostro Paese. Verificheremo e se emergerà un numero che non mette in sicurezza il mondo del calcio, chiederemo al Governo un provvedimento ad hoc, come è stato fatto ad esempio per il personale scolastico. Al di là dei protocolli, se alcuni no vax entrano nello stesso spogliatoio degli altri il rischio è altissimo. E noi non ci possiamo permettere una nuova debacle dopo tutti i sacrifici fatti".
Tre nuovi naturalizzati
Spazio poi alla Nazionale, che si appresta a conoscere il cammino che l'attende nei playoff. "Dobbiamo recuperare le energie perché i playoff sono sempre insidiosi, il passato insegna. Ma bisogna avere serenità riscoprendo il senso della nostra forza e del nostro essere speciali - sottolinea Gravina - Modifiche al calendario di Serie A? Non ne abbiamo ancora parlato. Avere la possibilità di giocare entrambe le partite in casa sarebbe meglio, se il sorteggio ci darà una mano vorremmo disputare le due gare in un'unica città". Infine una battuta sulla possibile naturalizzazione di Joao Pedro. "Il Club Italia se ne sta interessando a 360 gradi, stanno lavorando su tre posizioni e sono a buon punto. Noi risolviamo il problema formale poi spetterà a Mancini valutare se chiamarli o no".
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