Barcellona, 27 marzo 2023 - Neymar diventerà presidente di una squadra di calcio. Detta così, potrebbe sembrare una bufala, magari tirata su e inventata per dare sostegno a qualche rumor che vorrebbe l'attaccante brasiliano allontanarsi dal Paris Saint Germain. La realtà, però, può superare l'immaginazione: Neymar, infatti, diventerà sì presidente di un team, ma della Kings League. La lega calcistica fenomeno del momento, fondata da Gerard Piqué, sta raccogliendo consensi incredibili, specialmente in Spagna. La stella del Psg è pronto a lanciarsi nel business, tanto che il sito ufficiale della Kings League ha annunciato, con un simpatico video che vede tra i protagonisti anche l'ex difensore del Barcellona, l'ingresso di O'Ney nel mondo di questa competizione.
Neymar presidente di una squadra brasiliana
Neymar rapisce Gerard Piqué e gli chiede di poter avere una squadra tutta sua nella Kings League. La leggenda blaugrana, senza alcuna incertezza, gli risponde di sì. Questo è ciò che contiene il video che annuncia ufficialmente l'ingresso del numero 10 del Brasile nella lista dei proprietari di un club all'interno della competizione più chiacchierata del momento. Ronaldinho è stato il primo verdeoro a possedere una squadra e, ora, Neymar potrà lavorare sulla propria. La Kings League vuole ampliarsi a nuovi orizzonti e il trentunenne del Paris Saint Germain potrà diventare il testimonial perfetto per diffondere il verbo in Sudamerica, tra i tanti giovani appassionati di calcio. O'Ney è stato spesso criticato, negli ultimi tempi, per le prestazioni sempre più altalenanti con la maglia dei parigini. I tanti problemi fisici accusati, che lo tengono lontano da campo per tante partite nell'arco della stagione, non lo stanno certamente aiutando; questa nuova iniziativa da lui intrapresa, dunque, è stata subito presa come un ulteriore motivo di critica da parte di alcuni tifosi, che ormai vedono il talentuoso fantasista verdeoro più come una figura pubblica che come un calciatore a tempo pieno.
Cosa è la Kings League
Ma che cosa è, in sostanza, la Kings League? Ideata e resa realtà da Gerard Piqué e dallo streamer spagnolo Ibai Llanos, la Kings League è una competizione che non si scontra, ovviamente, con quelli che sono i tornei professionistici di Fifa e Uefa. Si tratta di un torneo di calcio a sette, con delle regole piuttosto particolari: una partita si gioca con due tempi da venti minuti ciascuno e che, in caso di finale in parità, termina con dei penalty shoout-out, ossia dei rigori in movimento a partire dal centrocampo. La vera rivoluzione riguarda la comunicazione: i tifosi possono seguire il tutto gratuitamente sui canali social, come TikTok e Twitch, e proporre persino cambiamenti regolamentari. Queste nuove regole proposte dagli appassionati vengono poi discusse, in live, dai presidenti dei vari club che partecipano. Le squadre di questa edizione erano dodici e la vincitrice è stata El Barrio, di Adri Contreras. Il regolamento è stato appena aggiornato con l'introduzione delle "carte". Un mazzo da venti carte rappresenta delle "armi segrete" che le squadre che scendono in campo possono utilizzare. Ad esempio, ci sono le carte gol doppio, che quando utilizzate danno la possibilità di raddoppiare il valore di un gol se questo viene realizzato nell'arco di due minuti; la carta ammonizione, che permette di eliminare dal campo un giocatore avversario per due minuti; la carta rigore, che permette di calciare un penalty; la carta rigore shoout-out, che concede di calciare un rigore in movimento, partendo dal centro del campo palla al piede; la carta furto, che letteralmente "ruba" la carta pescata dall'altra squadra; la carta jolly, che permette di scegliere tra una delle altre carte. Infine, una carta è anche a disposizione degli organizzatori: a due minuti dalla fine del primo tempo essa decreta con quanti giocatori si terminerà la prima frazione di gioco. Potrebbe chiudersi sia sette contro sette, quindi in maniera regolare, che uno contro uno.
In 90mila al Camp Nou per la finale
Proprio ieri si è disputata a Barcellona, nella cornice del Camp Nou, la finalissima della prima edizione della Kings League. Oltre novantamila persone si sono accalcate sugli spalti, in un'atmosfera simile ad una notte di Uefa Champions League, per seguire l'ultimo atto del torneo. Oltre due milioni, invece, sono stati gli utenti che hanno seguito la partita sui social network, principalmente tramite il canale ufficiale Twitch. La vittoria è andata alla squadra El Barrio, il cui presidente è Adri Contreras, mentre sono stati tantissimi i personaggi illustri presenti: Joan Laporta, David Villa, Iker Casillas (che è presidente di una squadra) e Sergio Aguero. A seguire l'evento, seppur da casa, c'era anche lo stesso Neymar, che ora diventerà proprietario egli stesso di una squadra per la prossima edizione del torneo.
Aguero su un possibile ritorno di Messi al Barcellona
Sergio Aguero, a margine della finale della Kings League, ha anche rilasciato delle dichiarazioni interessanti sul futuro di Lionel Messi. Il suo vecchio compagno di squadra dell'Argentina, oggi campione del mondo dopo il grandissimo Mondiale disputato l'inverno scorso in Qatar, potrebbe tornare incredibilmente a giocare in Catalogna. Questo, almeno, è il pensiero del Kun, che un paio di giorni prima dell'atto conclusivo delle Final Four della Kings League ha dichiarato: "Il presidente Laporta dovrebbe impegnarsi per riportare Messi a Barcellona. Leo è nato al Barcellona e dovrebbe ritirarsi lì, a casa sua. Per quanto mi riguarda, credo ci sia il 50% di possibilità che Lionel torni in blaugrana. Se il presidente del club lo vorrà, potrebbe davvero succedere". La Pulce oggi gioca al Paris Saint Germain al fianco di Neymar e Kylian Mbappé, dopo essersi trasferito a Parigi proprio dal Barça. Il suo contratto è in scadenza alla fine di questa stagione e il club transalpino ha in programma un rinnovo per almeno una stagione: il fenomeno argentino sta riflettendo sul proprio futuro e vagliando le varie opzioni a sua disposizione, tra le quali ci sarebbe anche un romantico ritorno in patria, per chiudere in bellezza la propria carriera. Più probabile, però, resta la strada che porta ad almeno un altro anno da giocare ad altissimi livelli in Europa, a caccia di un'altra Champions League e di nuovi record. Leggi anche: Le nuove regole per i rigori: niente più balletti dei portieri