Napoli, 18 dicembre 2022 - Quando una sconfitta in amichevole genera un certo brusio significa che alle spalle c'è un cammino praticamente perfetto che ha abituato bene tutti: è la storia del Napoli, che cade in casa contro il Villarreal ma lo fa con diverse attenuanti del caso.
I promossi
Su tutte i giocatori scesi in campo: tanti rincalzi ed elementi della Primavera, soprattutto nella ripresa, quando invece gli spagnoli hanno via via inserito i migliori. Tecniche diverse per prepararsi a un ripresa della stagione che ora, con il Mondiale finalmente alle spalle, appare davvero vicina. Dopo una pausa così lunga e insidiosa, nessuna squadra ha la contezza delle proprie condizioni: a maggior ragione chi deve ancora accogliere i reduci del Qatar. Non è il caso del Napoli, che al campionato iridato ha fornito poche unità e tutte già ampiamente eliminate insieme alle rispettive Nazionali. L'incognita sulla forma della rosa e in particolare di certi singoli c'è però anche in casa azzurra: ad alimentarla lo stesso Luciano Spalletti, che del test contro il Villarreal, il penultimo di dicembre prima di quello contro il Lille, ha cercato di ricavare innanzitutto informazioni in tal senso. Il borsino emerso fornisce indicazioni di senso diverso. Si comincia da Kvaratskhelia che, come confermato proprio dal tecnico toscano al termine dell'amichevole, deve ritrovare lo smalto dei giorni d'oro, quelli in cui ha incantato tutta la Serie A diventando il trascinatore del primo scatto del Napoli. La seconda zampata, proprio dopo l'infortunio del georgiano, che comunque è entrato nel tabellino trasformando il rigore dell'illusione, l'ha sferrata Osimhen, che invece è apparso già in forma campionato: per il nigeriano un gol da rapace nell'unica occasione capitata sui suoi piedi.
I bocciati
Se la fase offensiva è apparsa leggermente ingolfata, quella difensiva ha invece riservato le note più stonate della serata. Male Di Lorenzo (ed è una notizia) e ancor peggio Demme, che a centrocampo non ha svolto né la mansione di filtro né quella di regista-incursore: per il tedesco, al netto dello scarso valore del test del Maradona, l'avventura in azzurro sembra proprio arrivata ai titoli di coda. Si accennava a Di Lorenzo e inevitabilmente si pensa a un mercato in cui la ricerca di un suo vice è diventata pregnante: tutte le piste portano a Bereszynski, l'uomo giusto per far rifiatare di tanto in tanto uno stacanovista che, paradossalmente, in quanto tale, potrebbe essere stato danneggiato dalla sosta.