Napoli, 17 novembre 2022 - Nella lunga sosta del campionato e naturalmente in attesa di raccogliere a fine torneo i frutti di un inizio così scintillante, a Napoli impazza il toto-uomo copertina e se sui giocatori ognuno sembra avere una sua opinione, sul condottiero supremo sono tutti d'accordo: senza Luciano Spalletti questa macchina perfetta non sarebbe mai stata plasmata.
Una marcia trionfale
Lo sa bene Aurelio De Laurentiis, che a mezzo social dopo la gara contro l'Udinese, l'ultima del 2022, non ha nascosto la propria soddisfazione. "Questo è certamente il mio Napoli migliore": un attestato di stima totalmente meritato che sembra relegare in cantina i fasti della lunga e infruttuosa epopea targata Maurizio Sarri. In attesa di raccogliere (stavolta) a fine anno quanto prodotto, a Castel Volturno si lavora già per blindare un sodalizio eccellente e andato in crescendo: dal ritorno in Champions League alla cavalcata brillante della scorsa stagione, seppur con il grosso neo del crollo finale che ha estromesso con anticipo gli azzurri dalla lotta scudetto, fino ad arrivare ai fasti dei giorni nostri, con il Napoli impeccabile in ogni ambito, come testimoniano il pass per gli ottavi staccato con largo anticipo e la vetta solitaria della classifica con a referto 13 vittorie in 15 giornate. Il tutto con la scritta 'to be continued' che virtualmente ricorda a tutti che potremmo essere di fronte a un'annata in cui i migliori capitoli sono ancora da scrivere. Proprio a fine stagione, curiosamente, sulla carta scadrà il contratto che lega il club partenopeo a Spalletti. Già, sulla carta: perché dalle parti di Castel Volturno c'è tutta l'intenzione - e non potrebbe essere altrimenti - di far scattare il rinnovo automatico per il 2023-2024. E al riguardo cosa dice il tecnico toscano?
Rinnovo sempre più vicino
Arrivato a questo punto della carriera e della vita, Spalletti non ha mai nascosto le difficoltà a ragionare a lunga gittata: meglio concentrarsi sull'immediato presente e poi rimandare tutte le valutazioni a bocce ferme, specialmente in una piazza rovente come quella partenopea e con un presidente altrettanto 'caliente' come De Laurentiis. L'impressione generale però è che stavolta anche l'allenatore di Certaldo sia costretto ad 'arrendersi' al cospetto di un connubio così perfetto: sia se a fine anno dovesse arrivare il tanto agognato scudetto sia se invece, in quello che ad oggi sembra l'estremamente improbabile scenario opposto, nella prossima stagione dovesse esserci la solita fame di rivincita.
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