Napoli, 30 aprile 2023 - Milano chiama, Napoli risponde a metà: dopo il successo dell'Inter sulla Lazio (con un 3-1 in rimonta), gli azzurri hanno nelle loro mani il primo match point scudetto. L'ultima pratica da evadere prima di far cominciare la festa si chiama Salernitana, un cliente scomodo alla luce del recente rendimento e della rivalità tra le due piazze: in effetti la pratica, complice il solito Ochoa monumentale, non si presenta facile per la capolista, che rompe il castello difensivo granata solo al 62' grazie a Olivera, il protagonista che non ti aspetti. La gioia del Maradona viene però strozzata in gola dalla gemma con cui all'84' Dia pareggia i conti, rimandando così la festa tricolore della capolista.
Le formazioni ufficiali
Spalletti sceglie un 4-3-3 aperto da Meret tra i pali: a destra c'è capitan Di Lorenzo, a sinistra Olivera e al centro la coppia composta da Kim e Rrahmani. A centrocampo tocca ad Anguissa, Lobotka e Zielinski, mentre in attacco, a supporto del perno centrale Osimhen, ci sono Lozano e Kvaratskhelia. Sousa risponde con un 3-4-2-1 aperto da Ochoa, protetto da Daniliuc, Gyomber e Pirola: i quinti sono Mazzocchi e Bradaric, mentre in mezzo al campo sono piazzati Coulibaly e Vilhena. A supporto dell'unica punta Dia ci sono invece Candreva e Kastanos.
Primo tempo
Pronti, via e il Napoli sfiora il vantaggio con Osimhen, che di testa gira di poco sul fondo il cross di Lozano. Scampato il pericolo, la Salernitana si chiude a riccio e respinge le folate offensive degli azzurri: allo stesso tempo, gli ospiti non disdegnano un pressing feroce all'altezza della mediana. Il pericolo numero uno del match si conferma Osimhen, cercato e trovato ancora una volta da Lozano: l'incornata del nigeriano stavolta centra il bersaglio ma non impensierisce Ochoa. Il Napoli insiste con palle alte che però vengono facilmente respinte dalle torri della retroguardia ospite, che al massimo concede piazzati che tuttavia non generano azioni degne di nota. Al 16' Vilhena prova a penetrare nell'area azzurra: il massimo che guadagna è una punizione che termina però nel nulla. Tra il 19' e il 20' fa tutto Mazzocchi, che prima chiude in maniera provvidenziale su Olivera, cercato da Kvaratskhelia e poi mette in mezzo una palla molto insidiosa diretta a Dia: Rrahmani salva tutto all'ultimo istante. Al 24' il Napoli guadagna l'ennesima punizione del suo primo tempo: della battuta se ne incarica Zielinski, che apparecchia per l'incornata di Osimhen sulla quale si supera Ochoa. Ne scaturisce un calcio d'angolo: a svettare è Di Lorenzo, ma stavolta la mira è imprecisa. I granata tornano a riaffacciarsi in attacco con un traversone che trova Dia pronto al colpo di testa, che però non inquadra il bersaglio. Il Napoli non riesce ad affondare ma comunque non perde la calma e manovra con pazienza: al 39' Zielinski si mette in proprio con un potente tiro-cross che per poco non diventa letale. Al 41' Anguissa scocca una grande botta dalla distanza che trova la pronta replica di Ochoa, come da previsioni il migliore dei suoi, che tiene a galla lo 0-0 al duplice fischio di Marcenaro.
Secondo tempo
La Salernitana rientra in campo senza Candreva, rilevato da Botheim, ma il copione non cambia: ad attaccare è ancora il Napoli, che guadagna l'ennesimo corner della sua partita grazie a una giocata di tacco di Kvara. Bravo nell'occasione un ottimo Daniliuc, che poco dopo si ripete sulla penetrazione di Anguissa, uno dei più vivaci degli azzurri. Un altro dei più pimpanti tra i padroni di casa è ovviamente Kvaratskhelia, che al 52' disegna un destro a giro che mette i brividi a un immobile Ochoa: la palla termina di un soffio sopra la traversa. Il georgiano non si arrende e insiste: per fermarlo la difesa ospite usa le buone ma anche le cattive nel contesto di un match che diventa sempre più nervoso su entrambi i fronti. Ne fa le spese Zielinski, ammonito per un fallo su Kastanos, che poi si incarica della battuta della punizione: Osimhen indirizza non benissimo verso Meret, che però si fa trovare pronto. Dall'altro lato del campo proprio Zielinski per poco non realizza un gol da antologia con una rovesciata di poco imprecisa. I minuti passano, lo score resta fisso sullo 0-0 e il Napoli diventa sempre più frenetico: Spalletti non ci sta e cambia qualcosa, togliendo Zielinski e Lozano per gettare nella mischia Elmas e Raspadori, i due protagonisti del gol che era valso il successo in casa della Juventus nello scorso turno. I due talismani portano fortuna agli azzurri, che al 62' sbloccano la contesa con Olivera, che svetta dagli sviluppi di un corner battuto proprio da Raspadori e fa esplodere il Maradona e un'intera città. L'altro volto nuovo Elmas prova ad aggiungere il suo nome sul tabellino e lo fa con un'azione che spacca in due la difesa ospite, graziata poi da un diagonale impreciso. Sousa non ci sta e toglie Vilhena, Bradaric e Mazzocchi per inserire Piatek, Bohinen e Sambia: proprio Piatek si fa vedere subito con una rasoiata che Meret intercetta senza troppi problemi. Il polacco ci riprova al 74' e stavolta non riesce neanche a inquadrare il bersaglio: fa decisamente meglio al 76' Kastanos, che fa sporcare ancora i guantoni a Meret. All'80' torna in attacco il Napoli e lo fa con Osimhen, che scocca una botta dalla distanza che non sorprende Ochoa. Poco dopo ci prova Kvara, che fa tutto bene tranne la conclusione in diagonale: niente da fare anche per Lobotka, rimpallato dalla difesa granata. Spalletti toglie Olivera e inserisce Juan Jesus e poco dopo, all'84', la Salernitana pareggia i conti grazie a Dia, che riceve da Kastanos, si beve la marcatura di Osimhen e con una bella conclusione gela il Maradona. Sousa (poi espulso nel recupero) inserisce Lovato per Daniliuc e poco dopo serve un super Ochoa per volare sull'ennesimo tentativo di Kvaratskhelia. Spalletti si gioca le carte Simeone e Ndombele togliendo dal campo Lobotka e Anguissa, ma è la Salernitana ad andare vicina al vantaggio con Bohinen, che si tuffa sul suggerimento di una scatenato Dia e manda la palla di poco sulla traversa. Il Napoli risponde rendendosi pericoloso dagli sviluppi di un corner, una costante dell'intera partita: a svettare è Rrahmani, con Ochoa che blocca senza problemi e protegge così un 1-1 che rimanda la festa del Napoli. Il resto lo fa Gyomber, che si immola con il corpo su una botta di Kvaratskhelia.