Napoli, 22 novembre 2021 - La temutissima fase critica del calendario del Napoli si è palesata in tutta la sua crudeltà: prima sconfitta in campionato, primi scricchiolii di una macchina apparsa a lungo quasi perfetta e, soprattutto, grave infortunio occorso a Victor Osimhen, che ne avrà per almeno un mese.
Coppa d'Africa: da incubo a speranza
La diagnosi ha solo confermato i timori peggiori emersi già osservando il volto del nigeriano dopo il durissimo scontro con Milan Skriniar: fratture multiple scomposte dell'orbita e dello zigomo sinistro che saranno ridotte nei prossimi giorni tramite un intervento chirurgico. Solo a quel punto si potrà avere un'idea più precisa sulla data del possibile rientro in campo, considerando che di mezzo ci sarà la Coppa d'Africa: con la speranza, visto che la salute è il bene primario, che l'attaccante possa poi effettivamente rispondere alla chiamata della sua Nazionale. Insomma, quello che fino a poche settimane fa era lo scenario peggiore (perdere Osimhen per un mese a causa della spedizione in Camerun) è oggi diventato un auspicio, perché significherebbe che un infortunio molto grave sarà stato risolto senza troppi strascichi. Questi ultimi, spostandosi al livello meramente sportivo, al momento non mancano: sul piano della prestazione il Napoli è uscito ridimensionato dalla sfida con l'Inter, che nel complesso ha meritato la vittoria raccolta che significa -4 dalla vetta della classifica, dove alberga pure il Milan, l'altra delusa del weekend. Nell'arco della gara i nerazzurri in pratica hanno accusato soltanto due fasi di difficoltà: quella iniziale, dopo la gemma di Piotr Zielinski e quella finale, quando i cambi di Simone Inzaghi hanno forse abbassato troppo il baricentro prestando il fianco all'assalto dei partenopei.
Riecco Mertens
Assalto vano nell'ottica di una rimonta non riuscita ma utile a offrire a Luciano Spalletti, per il quale il ritorno a San Siro da ex è stato amarissimo, delle confortanti risposte sul piano tattico. Con Osimhen fuori causa probabilmente addirittura fino alla gara di ritorno, in programma a inizio febbraio, ci sarà bisogno giocoforza di Andrea Petagna e Dries Mertens: l'ingresso del primo ha aperto spazi ai compagni, tra i quali proprio il belga, che un anno fa al Meazza vide iniziare il suo calvario alla caviglia. Ieri per il numero 14 la gioia del ritorno al gol in campionato (e che gol) ma anche l'amarezza per la chance clamorosa sciupata all'ultimo secondo: perché a Mertens di fare le cose semplici, in fondo, non è mai interessato.Leggi anche - Champions League, orari tv e probabili formazioni delle gara del 23 novembre