Napoli, 6 maggio 2019 - Un tiro dagli 11 metri per cancellare 55 giorni di digiuno farciti di polemiche, malumori e dubbi sul futuro: è così che Lorenzo Insigne ha chiuso nel migliore dei modi la settimana dei chiarimenti, regalando tra l'altro al Napoli la certezza matematica dell'ottavo secondo posto in classifica della sua storia, nonché il terzo negli ultimi 4 anni. IL RIGORE DELLA PACE E DELLA DISCORDIA - Il lieto fine è arrivato, ma chi si aspettava i fuochi di artificio di un San Paolo per pochi intimi è rimasto deluso: la conquista del gradino d'onore, seppur alle spalle di una Juventus di un altro pianeta, ormai non soddisfa più gli appetiti dei tifosi. Per la caccia al Tricolore se ne riparlerà nella prossima stagione, con protagonisti a Fuorigrotta ancora Dries Mertens e appunto Insigne: il primo, per il suo 32esimo compleanno, si è regalato la rete numero 107 con la casacca azzurra, mentre il secondo ha appunto chiuso un periodo rovente, in campo e fuori, realizzando il rigore della discordia che ha fatto infuriare così tanto il Cagliari. La linea vettoriale in 3D sembra fornire molta più chiarezza delle immagini a caldo, dando ragione alla decisione presa dall'arbitro Chiffi (richiamato dal Var Mariani): un altro tassello che rende merito ai partenopei nonostante una vittoria tanto importante quanto sofferta, come avvenuto in quasi tutto il girone di ritorno. CHI SCENDE E CHI SALE - A mancare attualmente agli azzurri non sono né la voglia né le idee, ma la solita freddezza sottoporta: 17 tiri verso lo specchio, 8 occasioni create e solo 2 trasformate in gol (di cui una appunto da penalty) ben fotografano i mali offensivi del Napoli, ai quali si somma una concentrazione lontana dai giorni d'oro. Il calo di pedine chiave come Allan, Koulibaly e Fabian Ruiz ha tolto tante certezze alla compagine allenata da Carlo Ancelotti, che non si scompone e guarda il bicchiere mezzo pieno: dal ritorno da titolare dopo oltre 3 mesi di Albiol alla crescita di Zielinski, passando per il recupero della forma migliore di Ghoulam, l'uomo dal cui piede è partito il cross che ha propiziato il rigore realizzato da Insigne. Già, Insigne, uno che l'ultima volta che si era presentato sul dischetto del San Paolo aveva fallito, consegnando di fatto alla Juve un altro pezzo di scudetto. Difficile dare lo stesso valore ai due penalty, ma sotto l'aspetto ambientale chissà che quello contro il Cagliari non sia addirittura più importante per ricucire lo strappo con Fuorigrotta. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
CalcioNapoli, pace fatta tra Insigne e il San Paolo