Lunedì 23 Dicembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
Calcio

Napoli, la nuova missione di Spalletti: far convivere Osimhen e Raspadori

Il tecnico toscano lavora a un 4-2-3-1 iper offensivo per rendere l'attacco meno prevedibile e valorizzare i due gioielli

Giacomo Raspadori (Ansa)

Napoli, 27 novembre 2022 - Se la ripresa del campionato è ancora lontana, si avvicina invece quella degli allenamenti: un lungo viatico a Inter-Napoli che offre a Luciano Spalletti la rassegna di diverse opzioni tattiche.

Una manovra meno prevedibile

Al vaglio non c'è un nuovo modulo: la veste tattica migliore per gli azzurri è e resta un 4-2-3-1 che vira sul 4-3-3 in determinati frangenti delle gare. Se tutte le caselle di un'orchestra finora senza stecche sono occupate, qualche spiraglio per delle novità c'è nella folta batteria offensiva, dove si andrà alla ricerca di soluzioni che possano fungere a un doppio scopo. Il primo è togliere prevedibilità a un attacco che nella parte conclusiva del 2022 stava cominciando a diventare sempre più leggibile per gli avversari con gli esiti sotto gli occhi di tutti: ancora e sempre vittorie ma con un sapore diverso e per la precisione quello di gare sbloccate più da giocate individuali e a volte anche fortunose che da azioni collettive. In questi casi il rischio di incappare nella giornata no in cui suddette giocate individuali non riescono è sempre dietro l'angolo. Meglio quindi continuare a tenere viva l'idea di arrivare alla meta tramite ricami sempre nuovi e di difficile interpretazione: a pensarlo poi è un allenatore come Spalletti che nell'eterna disputa tra 'giochisti' e 'risultatisti' si colloca probabilmente a metà strada. E in mezzo, si sa, c'è spesso la ricetta giusta: quella che il tecnico toscano vuole riproporre nella seconda (e oltre) metà di stagione in cui il suo Napoli sarà attaccato da tutti e tutti con l'obiettivo di sgretolarne le certezze acquisite finora.

Convivenza Raspadori e Osimhen

Poi c'è l'altro scopo, quello che si sposta dal discorso collettivo e arriva a quello individuale: valorizzare maggiormente Giacomo Raspadori, fin qui protagonista più in Champions League che in campionato. Per farlo servirebbe dare al classe 2000 un minutaggio più importante che prescinda dalla disponibilità di Victor Osimhen, diventato inamovibile a suon di gol a raffica. L'idea è quindi lavorare a un 4-2-3-1 in cui i due possano convivere in pianta stabile: in questo modo il Napoli (e in particolare Aurelio De Laurentiis) continuerebbe a veder valorizzati due tra gli astri più luminosi del firmamento azzurro e l'intera manovra offensiva ne guadagnerebbe considerando che si tratta di due giocatori che possono scambiarsi di posizione senza troppi problemi. Insomma, manna dal cielo per Spalletti, che non ha negato i benefici di una sosta arrivata nel momento giusto.

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