Napoli, 30 ottobre 2022 - E dire che durante il suo stop c'era chi ne ipotizzava addirittura una retrocessione nelle gerarchie offensive del Napoli: invece Victor Osimhen torna e segna subito a raffica, diventando di fatto il simbolo di una squadra che non vuole proprio saperne di fermarsi.
Un ritorno da sogno
L'ultima vittima quasi sacrificale si chiama Sassuolo, che cade nel giro di poco meno di 20': un copione ormai consueto, come testimoniano le ben 13 vittorie di fila considerando Serie A e Champions League. Di tutti i successi consecutivi quello contro i neroverdi è stato forse uno dei meno complicati già per le caratteristiche delle due formazioni: il pressing alto degli emiliani, per la verità molto poco efficace, è presto diventato un invito a nozze per il palleggio degli azzurri che, recuperata la sfera, come di consueto non hanno avuto problemi a capitalizzare la mole di gioco prodotta. L'unica cosa che cambia è il nome dei vari marcatori: se Simeone e Raspadori sono soliti scatenarsi in Champions, Osimhen sta diventando sempre di più il signore del campionato, di cui oggi è il capocannoniere insieme ad Arnautovic. Il nigeriano sembra aver ritrovato la fame e lo smalto dei giorni d'oro, quelli in cui, tra un infortunio gravissimo e l'altro, ha lasciato intravedere sprazzi di un mix letale di tecnica e fisicità. A facilitargli il compito, con tanto di prima tripletta in azzurro e nei maggiori campionati europei a referto, c'è l'estro, quello per la verità sempre costante, di Kvaratskhelia: il georgiano prima si traveste da rifinitore e poi si mette in proprio, ritrovando quella gioia personale che cominciava a mancare da troppo tempo per uno che ha abituato decisamente bene se stesso e i propri tifosi.
Media da urlo
Stavolta però il numero 77 deve cedere riflettori e titoloni a Osimhen, che in un pomeriggio magico fa vedere tutti i pezzi forti del campionario: gol di puro opportunismo, caratteristica spesso mancata al nigeriano, non sempre freddo al punto giusto di fronte al portiere avversario e cavalcata poderosa che non lascia scampo al difensore di turno. Per Osimhen sta così maturando un dato a dir poco fenomenale fin dal suo rientro in campo, quello che a detta di molti avrebbe potuto causare problemi a un attacco che pareva funzionare a dovere solo con la staffetta Simeone-Raspadori: 1 gol ogni 44'. E che gol: dall'Ajax alla tripletta rifilata al Sassuolo, passando per quelli decisivi inflitti a Bologna e Roma, Osimhen sembra voler inanellare solo reti pesantissime.
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