Napoli, 7 febbraio 2022 - La sosta non gioca brutti scherzi e il Napoli, battendo il Venezia, riallaccia il filo là dove lo aveva lasciato, sfruttamento al meglio lo spezzone sulla carta semplice del calendario prima che quest'ultimo lo metta di fronte a quello che verosimilmente sarà il momento della verità.
ADL polemico
Prima di pensare al futuro è giusto fare un passo indietro e riavvolgere il nastro fino a ripercorrere le 4 vittorie di fila, impreziosite dall'ottimo pareggio in casa della Juventus, che hanno consentito agli azzurri di tornare in piena corsa per il titolo: uno scenario che fino a qualche settimana fa sembrava a dir poco fantascientifico. Soprattutto per una squadra che non molto tempo prima aveva perso tra le mura amiche contro Empoli e Spezia: due sconfitte che ancora gridano vendetta guardando la classifica ma che, allo stesso tempo, hanno impartito lezioni preziosissime ai partenopei. Archiviate dunque le pratiche Sampdoria, Bologna, Salernitana e Venezia adesso per il Napoli arriva quel ciclo di ferro che ha fatto riflettere - per la verità un po' a scoppio ritardato - Aurelio De Laurentiis sulla bontà della novità del calendario asimmetrico. Forse però per gli azzurri, che a breve riabbracceranno anche i reduci dalla Coppa d'Africa, non tutti i mali vengono per nuocere: affrontare quasi tutte le big della classifica (più il Barcellona includendo anche l'Europa League) con la squadra in salute sotto ogni aspetto non sembra il peggiore degli scenari. Il tutto con un Osimhen in più.
La miglior difesa
Contro il Venezia il nigeriano, che nella gara di andata aveva rimediato un'ingenua espulsione, ha chiuso il primo cerchio: il secondo è all'orizzonte, visto che sabato pomeriggio al Maradona si presenterà quell'Inter contro la quale a novembre arrivò il grave infortunio al volto. Guai però a dare tutti i meriti del caso all'attaccante di turno, un errore spesso commesso all'ombra del Vesuvio. Il vero 'bomber' del Napoli è la difesa, la meno battuta del campionato con appena 16 reti incassate e con a referto ben 13 gare senza averne subita alcuna. E stavolta, tanto per restare in tema di luoghi comuni, i complimenti non se li prende Koulibaly, assente da tempo immemore tra infortuni, Covid e Coppa d'Africa: Rrahmani e Juan Jesus, ai nastri di partenza della stagione rispettivamente la terza e la quarta scelta per la retroguardia, si stanno confermando una coppia molto affiatata, con il kosovaro che in particolare sta vivendo l'annata della meritata consacrazione.
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