Napoli, 14 novembre 2020 - Tanto spavento per nulla: questo è almeno quello che spera il Napoli, che ieri ha tremato alla notizia dell'infortunio occorso a Victor Osimhen nel corso di Nigeria-Sierra Leone.
Il verdetto dei primi esami
A poco più di 10' dal termine del match l'attaccante azzurro è uscito dal campo in barella a causa di un problema al polso che aveva fatto temere il peggio. Invece i primi esami strumentali del caso hanno escluso fratture e altre complicanze all'intera articolazione, con la situazione che a questo punto sarà valutata giorno per giorno in vista del Milan. Insomma, a Castel Volturno stamattina si è tirato un gran bel sospiro di sollievo che ha scacciato le ansie emerse ieri, quando l'intero quartier generale partenopeo aveva temuto il peggio: un peggio tra l'altro già successo varie volte quando di mezzo ci sono le convocazioni dei giocatori da parte delle rispettive Nazionali.
Adesso la palla passa al solo Osimhen, che orienterà la scelta dello staff sanitario in base all'eventuale presenza di dolore nelle zone interessate dal trauma. Ad oggi in casa Napoli si respira tanto ottimismo al punto che la presenza in campo del nigeriano contro il Milan non solo viene data per scontata ma addirittura dal 1'. Buon per gli azzurri ma anche per la sua Nazionale, che ieri dopo l'uscita dal campo dell'ex Lille, che aveva scritto anche il suo nome nell'elenco dei marcatori, è letteralmente andata alla deriva, subendo una rimonta che ha del clamoroso: da 4-0 a 4-4.
Pregi e difetti di un bomber ancora da scoprire
Insomma, Osimhen a dispetto della giovane età è già un leader della sua rappresentativa e la speranza di tifosi e addetti ai lavori del Napoli è che ciò accada presto anche all'ombra del Vesuvio, dove per il momento si è solo intravisto il potenziale di un giocatore tuttora da scoprire. Non solo: il classe '98 deve ancora chiaramente completare il proprio ambientamento in un campionato difficile come quello italiano. Basti pensare alle due reti messe a referto finora: in entrambe le occasioni (contro Atalanta e Bologna) la punta era totalmente smarcata, scenario che lo rende a dir poco letale. Le difficoltà di Osimhen si sono invece palesate nelle marcature serrate, in cui spesso ha perso i duelli corpo a corpo nonostante un fisico possente. Un altro aspetto nel quale deve migliorare il nigeriano è la tenuta mentale, che a tratti ha ricordato quella piuttosto instabile di un certo Gonzalo Higuain. Pensando a quante reti l'argentino ha segnato in azzurro, il paragone non può che lusingare Osimhen.
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