Napoli, 22 novembre 2022 - Per i giocatori del Napoli la vetrina del Mondiale in Qatar è quella giusta per coronare una prima parte di stagione fantastica: leggermente sotto la media si staglia la sagoma di Mathias Olivera, che viceversa può sfruttare questa chance per scalare le gerarchie in azzurro.
Un impatto 'normale'
Un distinguo è subito d'obbligo: l'uruguaiano, 1 gol e 2 assist in 16 presenze, non può essere affatto considerato una delusione. Il discorso è più sottile se si allarga la visione ai tanti nuovi acquisti estivi dei partenopei: in questo calderone il classe '97, costato 11 milioni più 4 di bonus, è stato forse quello dall'impatto meno devastante anche a causa dei contemporanei exploit - tanto per fare solo qualche nome - di Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-Jae. Un po' un paradosso se si pensa che Olivera, tra tutti, è quello che teoricamente arrivava dal campionato più competitivo, avendo militato a lungo nella Liga con la maglia del Getafe. Va poi detto, a ulteriore scusante del numero 17, che davanti a sé nelle gerarchie c'è il signore della corsia mancina Mario Rui. Già, perché il portoghese, che a sua volta avrebbe probabilmente meritato una chiamata per il Qatar, pur non godendo dei favori di gran parte dei tifosi e degli addetti ai lavori, è ormai da anni uno degli interpreti più solidi del ruolo al punto da vincere il ballottaggio con chiunque. Ne sa qualcosa anche Faouzi Ghoulam che, complici i molteplici guai fisici, nel tempo è stato letteralmente divorato dal vice-capitano del Napoli. Un rischio che potrebbe correre pure Olivera.
Chance Mondiale
A tal riguardo la vetrina del Mondiale corre in aiuto dell'uruguaiano, che nel contesto di una Nazionale - per usare un eufemismo - molto esperta può trovare quel pizzico di 'garra' forse finora mancato nella sua avventura in azzurro. Naturalmente si parla di dettagli quasi impercettibili ai più e a chi giustamente non sta lì a trovare il pelo nell'uovo in un'orchestra perfetta come il Napoli. Eppure, paradossalmente, proprio questa perfezione mette in risalto coloro che stonano anche solo leggermente nella suddetta orchestra. Succede così che un giocatore che non ha l'impatto boom dei vari Kvara e Kim diventa quasi una sorta di oggetto misterioso da far crescere con più calma: la sosta, seppur trascorsa parzialmente vivendo l'avventura iridata, rema come non mai dalla parte di Olivera, il 'normal one' che sogna di sbocciare per unirsi a quella schiera di azzurri - la maggioranza - che finora ha raccolto tutti i titoloni.
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