Napoli, 1 maggio 2022 - Tutto o niente: in meno di una settimana, tra il tonfo di Empoli e la goleada inflitta al Sassuolo, c'è tutto il Napoli. Quel Napoli che negli ultimi anni ha abituato a picchi del genere una tifoseria evidentemente ancora delusa al punto che neanche il 6-1 ammirato tra le mura amiche riesce a ricomporre la frattura che si è creata.
Tra gioia e rimpianto
Non è infatti consueto che dopo una partita terminata con un punteggio tennistico si sentano più fischi che applausi. Si parlerà dei soliti fischi di passione e di amore: un contentino che non basta a riportare ordine in un ambiente sconvolto - prima in positivo e poi in negativo - da un sogno scudetto mai come quest'anno alla portata. In fondo è ciò che hanno detto senza troppi giri di parole diversi protagonisti del mondo azzurro: da Luciano Spalletti a Dries Mertens, il vero mattatore di ieri con una doppietta dal profumo di prologo del rinnovo. Per il belga e per gli altri difficilmente si riproporrà uno scenario simile ai vertici della classifica, con tante squadre racchiuse in pochi punti e con tanti cammini balbettanti intrecciati tra loro. E, cosa più importante, senza la sagoma ingombrante della Juventus a fare un po' da cappa a tutte le altre. Insomma, a meno di clamorosi crolli di Milan e Inter lo scudetto è scivolato via per il Napoli, vittima del blackout di Empoli ma in generale del solito braccino che si ripresenta negli anni, tra l'altro con diverse guide tecniche, quando la vittoria pare alla portata. Per vittoria si allude a quella finale, non al risultato tennistico rifilato a un Sassuolo presentatosi al Maradona nella sua veste peggiore: quella 'ammirata' periodicamente contro le big che genera l'ilarità (e le polemiche) dei tifosi italiani e l'arcinota crasi con il verbo 'scansare'.
Mertens vs Spalletti
In realtà contro un Mertens in un tale stato di grazia forse neanche la migliore versione dei neroverdi avrebbe potuto nulla. Non solo la doppietta: probabilmente i migliori contenuti il belga li ha forniti ai microfoni del dopopartita, dove per l'ennesima volta sono emerse le divergenze con Spalletti. Mentre il numero 14 infatti esprimeva i suoi rimpianti per un campionato dall'esito finale paradossalmente molto deludente, il tecnico toscano sottolineava in maniera quasi scocciata l'importanza di aver centrato l'obiettivo fissato in estate, cioè il pass per la Champions League. Insomma, tra i due potrebbe rimanerne uno solo e, alla luce degli ultimi indizi, non è detto che si tratti di Spalletti.
Napoli, blitz di De Laurentiis: più vicino il rinnovo di Mertens