Napoli, 25 ottobre 2021 - La nona non arriva neanche stavolta: proprio come nella stagione 2017/2018, quella in cui l'allenatore era Maurizio Sarri, la striscia di vittorie iniziali consecutive del Napoli si ferma a 8 e di mezzo c'è sempre uno 0-0: contro l'Inter all'epoca e contro la Roma oggi.
Pari e patta su tutto
Curiosamente in quell'annata alla guida dei nerazzurri c'era proprio Luciano Spalletti, l'uomo che qualche settimana fa, quasi profeticamente, in una conferenza stampa ipotizzò lo scenario attuale: quello in cui per i partenopei il rubinetto dei successi si sarebbe (momentaneamente) chiuso. Solo a quel punto il tecnico toscano avrebbe avuto forse la reale contezza delle difficoltà da sempre celate (ma neanche troppo) nella piazza che finora lo ha sempre osannato. In realtà il crash test vero e proprio non c'è stato, perché il Napoli ha frenato su un campo molto difficile e al termine di una gara in cui chiunque, per espressa ammissione dei due allenatori (entrambi curiosamente espulsi), avrebbe potuto vincere. A parlare è anche il bilancino delle chance clamorose: due per la Roma (il piattone troppo largo di Abraham e l'incornata di un soffio fuori di Mancini) e due per gli azzurri (i due legni centrati da Osimhen, ai quali si potrebbe aggiungere il colpo di testa dello stesso nigeriano annullato per fuorigioco). Insomma, pari e patta e tra i due litiganti il terzo che gode è il Milan, che il giorno prima l'aveva spuntata (non senza difficoltà e polemiche) contro il Bologna, curiosamente il prossimo avversario della banda Spalletti.
Una trequarti da rivedere
Proprio il calendario, dopo l'esame Roma superato stavolta senza lode, può tornare un alleato dei partenopei, che prossimamente in campionato, dopo i rossoblù di Sinisa Mihajlovic, dovranno vedersela con Salernitana e Verona: tutti impegni sulla carta non proibitivi. Appunto, sulla carta. Di certo per evitare brutte sorprese e riprendere subito la marcia trionfale il Napoli dovrà ritrovare smalto in particolare all'altezza della trequarti, zona del rettangolo verde dove all'Olimpico praticamente si sono registrati gli unici voti bassi della serata. Pochi i sussulti positivi di Politano, Insigne e soprattutto Zielinski e scarso pure il tempo di reazione di Spalletti, che probabilmente avrebbe dovuto pescare qualche jolly dalla panchina molto prima di perdere il predominio del campo appannaggio della Roma, che dal canto suo ha graziato a più riprese una difesa, quella azzurra, non apparsa esattamente ermetica come nei turni precedenti.
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