Napoli, 12 aprile 2021 - Appena poche ore, giusto il tempo di prendere una boccata d'aria a pieni polmoni in zona Champions prima di lasciare di nuovo spazio all'Atalanta: tanto è durata la permanenza del Napoli al quarto posto ma, alla luce del convincente successo sulla Sampdoria, l'impressione è che il discorso sia tutt'altro che chiuso.
La giornata della verità
Naturalmente chi insegue ha sempre l'onere di non poter sbagliare ed probabilmente ciò che hanno pensato Gennaro Gattuso e tutti i tifosi azzurri al 75' della sfida di ieri del Ferraris, quando Thorsby aveva momentaneamente impattato la rete siglata nella frazione iniziale da Fabian Ruiz con un'incornata tanto perentoria quanto viziata da un fallo su Koulibaly. E' stato il classico snodo cruciale che si palesa in ogni partita di calcio che si rispetti, perché tempo pochi giri di lancette e Osimhen, di cui ormai si è capita la letalità a campo aperto (a farne le spese il non proprio velocissimo Yoshida), avrebbe chiuso definitivamente la contesa scrivendo un 2-0 finale dal peso specifico enorme nella giornata in cui le 7 sorelle hanno tutte vinto. A proposito di snodi: un altro forse ancora più decisivo sarà quello del prossimo turno, che vede in programma tra le altre Atalanta-Juventus e soprattutto Napoli-Inter. Esclusi i nerazzurri, che ormai veleggiano tranquilli verso lo scudetto al punto da potersi permettere addirittura una frenata al Maradona, è inutile sottolineare che chi uscirà indenne da questo tritacarne avrà ottime possibilità di sentire la famosa musichetta l'anno prossimo. Anche solo per una questione di motivazioni, il Napoli in versione ultimo mese potrebbe avere ottime chance di far fermare a 11 la striscia di vittorie di fila dei primi della classe: pur senza Lozano, diffidato e ammonito ieri.
Una sola nota stonata
Si diceva dell'onere di chi insegue: graduatoria alla mano, forse nemmeno un pareggio contro l'imbattibile armata di Antonio Conte, a questo punto della stagione, potrebbe soddisfare pienamente i partenopei, specialmente quelli del dopo Reggio Emilia. Chissà che la scintilla buona non sia scoccata proprio in quel nervosissimo pomeriggio del Mapei Stadium in cui una leggerezza all'ultimo respiro di Manolas aveva consentito al Sassuolo di pareggiare grazie a un rigore letteralmente regalato dal difensore greco che, a dirla tutta, resta una delle poche stonate di una squadra che da allora sembra aver ritrovato le proprie certezze: un ingrediente fondamentale per dare l'assalto decisivo alla zona Champions League.
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