Napoli, 5 marzo 2020 - Da punto fermo del Napoli a riserva fissa: la parabola discendente di Alex Meret è una delle poche note stonate della rinascita degli azzurri e a complicare ulteriormente la situazione ci si mettono i postumi di un infortunio. LA PARABOLA DISCENDENTE - Tramite i propri canali il club partenopeo ha infatti comunicato lo stop del portiere friulano, fermato da un trauma contusivo, con tanto di edema, intorno alla cresta iliaca sinistra. Non solo: gli accertamenti hanno evidenziato anche una distrazione, seppur di lieve grado, ai muscoli obliqui. Insomma, il perfetto coronamento - si fa per dire - al periodo nero vissuto dall'ex Udinese, uno che notoriamente in carriera ha dovuto affrontare già tante pause per guai fisici al punto che al momento del suo approdo all'ombra del Vesuvio furono non pochi gli scetticismi. Questo quadro non proprio idilliaco, dovuto ai precedenti infortuni a spalla e polso oltre a una spiccata fragilità muscolare, fu aggravato dalla frattura al braccio patita nel primo giorno della sua nuova avventura in azzurro, che attualmente sta vivendo il suo picco più basso. L'arrivo di Gennaro Gattuso ha letteralmente stravolto le gerarchie tra i pali: via l'esplosività e l'agilità di Meret che spesso avevano salvato il Napoli a inizio stagione e dentro l'esperienza e l'abilità con i piedi di David Ospina, al quale è stato perdonato pure l'erroraccio contro la Lazio. Il tecnico calabrese provò anche a imitare il turnover operato da Carlo Ancelotti per far giocare entrambi i portieri, ma alla fine ha prevalso la sua linea: un solo estremo difensore per guidare la rinascita di una squadra che aveva bisogno di certezze, non di dualismi. EUROPEI A RISCHIO? - I risultati stanno dando ragione a Ringhio, ma a masticare amaro è sia Meret sia lo stesso Aurelio De Laurentiis, che per acquistare il friulano sborsò la bellezza di oltre 27 milioni. All'epoca l'investimento sembrò addirittura esiguo per un portiere giovane ma già di valore, al punto da essere indicato da molti come il futuro numero 1 della Nazionale. Già, la Nazionale: il classe '97 rischia di perdere anche il treno buono per gli Europei, dove comunque a livello di gerarchie sarebbe partito alle spalle di Gigio Donnarumma. Altri tempi per Meret, che tra infortuni ricorrenti e panchina fissa proprio non riesce a godere della rinascita di quel Napoli che, ironia del destino, nella prima parte della stagione era stato salvato a più riprese proprio dalle sue prodezze.
CalcioNapoli, periodo nero per Meret: dopo la panchina arriva l'infortunio