Napoli, 1 settembre 2022 - Se quello contro la Fiorentina, seppur arrivato al termine di una prestazione leggermente sottotono rispetto ai fuochi d'artificio delle prime due giornate, era stato accolto come un buon punto, quello rimediato contro il Lecce ha il sapore diametralmente opposto. E non solo per la caratura decisamente inferiore dell'avversario di turno.
Chi sale e chi scende
Si accennava alle prestazioni e quella di ieri al Maradona è stata tutt'altro che incoraggiante e gettare la croce addosso al solo turnover è quanto di più errato si possa fare per diversi motivi. Il primo riguarda il gap tecnico presente tra le due formazioni: un gap che non si riduce neanche quando in campo per gli azzurri ci sono le seconde linee. Il secondo muove dalle premesse che ogni squadra fa all'inizio di una stagione: si parla sistematicamente di rosa lunga e profonda in ogni reparto e poi spesso, al primo inciampo, si finisce con l'incolpare le rotazioni. A parziale scusante del Napoli c'è un'amalgama tra nuovi e vecchi di fatto ancora da trovare. Già, i nuovi e i vecchi: i due volti dell'1-1 contro il Lecce. Nella prima categoria, come emblema, può essere inserito di diritto Ndombele, di gran lunga il peggiore in campo con colpe evidenti nella marcatura a distanza di sicurezza su Colombo poco prima dell'eurogol da stropicciarsi gli occhi: senza contare l'intervento sconclusionato che aveva precedentemente causato il rigore intercettato da Meret appunto al talento di scuola Milan. Proprio il portiere friulano rappresenta la vecchia guardia del Napoli che prova a ribellarsi alle difficoltà: innanzitutto con un penalty parato che potrebbe aver cambiato anche il corso del destino in azzurro.
Rinnovo ancora possibile?
Se ne saprà di più nelle prossime ore, le ultime buone per dare l'assalto al sogno - ormai quasi una chimera - chiamato Keylor Navas. Poi, in un senso o nell'altro, Meret saprà qualcosa in più del suo futuro, vincolato ad oggi comunque ad un contratto in scadenza nel 2023 che non lascia dormire sonni tranquilli a chi ancora spera nel lieto fine. La buona notizia è che, mai come ora, il tempo rema dalla parte del classe '97, che ha sempre meno possibilità di essere prima accantonato dal Napoli e poi eventualmente ceduto. Archiviato un mercato a dir poco ricco di capovolgimenti di fronte, potranno poi riprendere le trattative per il rinnovo bruscamente interrotte oltre un mese fa, quando il rapporto tra le parti sembrava al capolinea: questo almeno era lo scenario prima del rigore scaccia-crisi.
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