Napoli, 11 gennaio 2022 - Arrivato al Napoli nel gennaio 2020 dietro pagamento di 20 milioni più 4 di bonus e con la nomea di essere una sorta di raccomandato di Marek Hamsik, oltre ad una forma fisica non smagliante, per Stanislav Lobotka i primi mesi in azzurro sono stati devastanti: poi l'approdo in panchina di Luciano Spalletti e quella lenta ma inesorabile rinascita che sta rendendo lo slovacco un autentico perno del centrocampo partenopeo.
Quei 9 kg in più
Parlare di storia a lieto fine è ancora prematuro perché forse le risposte definitive sull'importanza del classe '94 nello scacchiere del tecnico toscano si avranno solo quando l'emergenza nella mediana sarà finita e tutti i vari protagonisti saranno al top della condizione a contendersi una maglia da titolare. Intanto però il Napoli può godersi quel regista che sembrava non ci fosse al punto da doverlo cercare sul mercato nonostante quella somma così corposa versata nelle casse del Celta Vigo poco prima che il mondo scoprisse l'epidemia da Covid-19. Anche l'interruzione forzata dell'attività agonistica imposta per il dilagare del virus a suo tempo non ha remato dalla parte di Lobotka, sfavorito pure dallo scarso feeling con Gennaro Gattuso. A parziale discolpa dell'allora allenatore azzurro c'era la silhouette con cui lo slovacco si presentò nel capoluogo campano: tanti chili in più (addirittura 9) che all'epoca fecero scattare l'allarme rosso su una presunta mancanza di professionalità da parte del mediano, invece a quanto pare afflitto da un problema fisico che si ripercuoteva sulla forma. Risolto anche questo intoppo, per Lobotka a partire dall'estate è iniziato quel processo di rinascita che oggi sta portando addirittura ai paragoni con un illustrissimo predecessore.
Il paragone
All'ombra del Vesuvio, si sa, non albergano molte vie di mezzo: da flop si diventa rapidamente un top e così oggi per lo slovacco piovono i confronti con Jorginho. Al di là del ritrovato entusiasmo per un giocatore bollato troppo presto come un 'pacco', qualche analogia tra i due c'è in particolare per quanto riguarda la capacità di far girare la palla nello stretto e quella ancora più preziosa di allargare la manovra quando serve. La coppia con il 'gemello' Diego Demme, acquistato dal Napoli appena pochi giorni prima, sembra funzionare particolarmente: due 'piccoletti' che stanno rendendo di nuovo grande il centrocampo azzurro, con un beneficio tangibile per l'intera squadra e per Spalletti, che nella penuria ha trovato risorse forse inattese.
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