Napoli, 23 agosto 2022 - La fotografia attuale del Napoli è quella di una famiglia in cui sono tutti felici. O meglio, quasi tutti felici: l'eccezione è rappresentata da Diego Demme, che sta vivendo un'estate a dir poco nera.
Il predestinato
Impossibile ricondurre tutto all'infortunio al piede sinistro occorso in allenamento: un argomento che a sua volta negli ultimi giorni ha contribuito ad allontanare il tedesco dal mondo azzurro. Quel mondo che a gennaio 2020 lo aveva accolto a braccia aperte per le ottime referenze arrivate dal Lipsia, club del quale per anni è stato la colonna in campo e fuori, ma anche (e soprattutto) per le suggestioni emotive che portava con sé: origini calabresi ma, alla faccia dei puristi della fede calcistica tanto diffusi nel capoluogo campano, di tifo partenopeo grazie al padre, che per il suo erede ha scelto un nome di battesimo tutt'altro che banale. Insomma, una storia a lieto fine che stava cominciando addirittura ad assumere i contorni della favola con lo sbarco in panchina di Luciano Spalletti, che fin dai suoi primi momenti da allenatore del Napoli aveva indicato in Demme uno dei punti fermi del centrocampo che aveva in mente: con tanto di paragone illustre con David Pizarro. Poi qualcosa nel rapporto tra i due si è evidentemente inceppato: magari anche a causa degli innesti arrivati nel frattempo dal mercato. Un nome - o meglio più di uno - su tutti: André Frank Zambo Anguissa, il guastafeste che negli ultimi giorni ha - involontariamente - contribuito a guadagnarsi la nomea diventando l'artefice dell'infortunio che fermerà Demme per le prossime settimane. Sempre ammesso che non ci siano novità in uscita, con il nome del tedesco dato in partenza: l'idea iniziale era non andare oltre il prestito, ma la recente frattura spinge verso altri scenari. E per frattura non si parla più del suo piede sinistro.
Il precedente
Il 'j'accuse' a mezzo social di Demme verso il compagno di squadra, reo di avergli procurato in allenamento il guaio all'arto, ha sortito l'effetto opposto, portando la piazza partenopea a schierarsi compatta dalla parte di Anguissa, il beniamino del centrocampo già al centro di un caso simile quest'estate: in quell'occasione nessuno si fece male, ma Victor Osimhen intervenne per difendere Leo Ostigard dall'irruenza del camerunese pagando l'eccesso di foga con l'allontanamento dalla sessione da parte di Spalletti. La palla passa proprio a quest'ultimo, che potrebbe punire Demme, l'ex pupillo in rotta totale con il pianeta Napoli.
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