Giovedì 21 Novembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
Calcio

Napoli, con la Lazio una sconfitta (quasi) indolore

Si ferma a 8 la striscia di vittorie di fila della capolista, che mantiene un rincuorante vantaggio in classifica: a patto di imparare la lezione impartita da Sarri

Napoli-Lazio, la delusione di Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli-Lazio, la delusione di Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 4 marzo 2023 - Prima o poi doveva succedere ma forse è successo nell'occasione meno indicata: il Napoli cade per la prima volta tra le mura amiche del Maradona e lo fa per mano della Lazio del grande ex Maurizio Sarri, che per una sera si prende una bella rivincita nei confronti del suo passato.

La classifica

Interrotta la striscia di 8 vittorie di fila

Passato col quale, dopo il burrascoso esonero e il seguente passaggio choc all'acerrima rivale Juventus, l'attuale tecnico biancoceleste sembra aver fatto la pace: sarà così anche con Aurelio De Laurentiis? La risposta poco interesserà a tutti i protagonisti della vicenda, a cominciare da Luciano Spalletti, che si è affrettato a relegare subito la sconfitta nel campo della casualità e della sfortuna di uan serata maledetta: due considerazioni che non rendono pieno merito all'impresa della Lazio, così come, a parti inverse, sarebbe sbagliato considerare la cavalcata trionfale della capolista figlia solo dei medesimi ingredienti. Insomma, evidentemente dalle parti di Fuorigrotta c'era una certa disabitudine a perdere e non solo alla luce delle 8 vittorie di fila e dei 18 punti di vantaggio in classifica, un margine che può essere assottigliato in questo turno di campionato mantenendo intatte le garanzie che fornisce. Prima della sconfitta generata dalla gemma di Vecino, nata a sua volta da un disimpegno troppo soft di Kvaratskhelia che ben fotografa l'intera partita del georgiano, a Fuorigrotta c'era l'impressione di aver disinnescato il pericolo numero uno: le squadre che tendono ad arroccarsi dietro per poi ripartire non prima di aver tolto ossigeno a Lobotka e Anguissa, i motori del centrocampo azzurro.

Una lezione per il futuro

 

 

La soffocante cappa creata ad arte da Sarri, uno che negli anni ha evidentemente imparato a cambiare registro di gioco e a usufruire del turnover (lo dimostra proprio l'utilizzo inatteso di Vecino), ha di fatto spento le velleità offensive del Napoli, la cui migliore (doppia) occasione del match (traversa di Osimhen e miracolo di Provedel su Kim) nasce da un corner. Poi poco altro per la capolista, che si riscopre vulnerabile ma ancora protetta dall'ampio vantaggio in classifica. Guai quindi a parlare già di un campanello d'allarme, ma in vista dell'Atalanta (ancora al Maradona) qualche riflessione pare necessaria. Lo scudetto resta vicino ma, con quasi tutti gli scontri diretti da disputare a Fuorigrotta e quindi verosimilmente al cospetto di squadre chiuse e arroccate, qualche contromossa sarà obbligatoria. La prima, la più ovvia e importante: meno leziosità e più concretezza, soprattutto da parte degli uomini più talentuosi e rappresentativi. E forse, almeno finché non arriverà il crisma della matematica, meno pensieri a feste e trionfalismi e più al campo, che i suoi verdetti dovrà ancora emetterli. In attesa delle sentenze, si può dire che non basta una sconfita della capolista per riaprire il campionato, ma che quest'ultimo non è di certo ancora serrato a doppia mandata. Una lezione che potrebbe rivelarsi anche utile per il futuro a breve termine.

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