Napoli, 17 ottobre 2022 - Missione decima vittoria di fila compiuta ma forse con più fatica del previsto: la marcia trionfale del Napoli non si arresta neanche di fronte a un Bologna tosto e combattivo che obbliga Luciano Spalletti a pescare da una panchina sempre più determinante.
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Riserve di extra lusso
Guai però a parlare di titolari e riserve e, minutaggio piuttosto omogeneo alla mano, non potrebbe essere altrimenti. Per citare proprio il tecnico toscano, esiste una sorta di squadra da primo tempo e una da ripresa, con gli interpreti di questo canovaccio che oscillano in base all'avversario e alla competizione. Succede così che, per fare solo un esempio, Raspadori si conferma un attaccante più da Champions League che da campionato e dal cilindro di Spalletti esce la soluzione: il rientrante Osimhen che, insieme all'altro subentrato Lozano (fuori un Politano sprecone nella frazione iniziale), impiega pochi giri di lancette a dare ragione alle scelte del mister e alla profondità della rosa, praticamente i due fattori che più di tutti finora stanno facendo la differenza tra il Napoli e le altre. In questo calderone ci sono proprio tutte: le big (in attesa naturalmente degli scontri diretti ancora da disputare) e le cosiddette medio-piccole, quelle che paradossalmente finora hanno creato i maggiori grattacapi a una squadra che mostra qualche piccola crepa se attaccata con le armi meno nobili e più grezze: pressing, palle lunghe e piazzati. Ci prova anche il Bologna e per poco non riesce a incartare Spalletti, che stavolta sfata il tabù Thiago Motta e lo fa curiosamente innanzitutto con Juan Jesus, l'uomo che quasi un anno fa regalò allo Spezia una vittoria a dir poco rocambolesca con un autogol quasi da ridere.
L'assenza di Rrahmani
Stavolta a ridere sono gli azzurri, che portano a 7 il computo dei gol in campionato messi a referto da giocatori subentrati: un dato senza eguali nei principali campionato europei. Poi c'è appunto l'ingresso di Juan Jesus nell'elenco dei marcatori stagionali: 15 e anche in questo caso nessuno è riuscito ad avvicinarsi a questo dato. Le uniche note meno positive della serata, a dispetto del gol del brasiliano e della sua prova globalmente confortante, arrivano però proprio dalla difesa, che senza Rrahmani sta sbandando più del previsto al punto da concedere sempre 2 gol a partita. Il tutto senza dimenticare che all'orizzonte adesso c'è una fase di calendario molto più complicata: quella che condurrà alla lunga sosta invernale che inquieta sempre di più la capolista.
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